Certificati di malattia, conto alla rovescia per lo switch off

Il 18 giugno termina il periodo transitorio in cui i datori di lavoro potevano richiedere la copia cartacea. Ma i camici bianchi lamentano mancanza di banda larga e denunciano il mal funzionamento del call center

Pubblicato il 14 Giu 2011

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Switch off digitale sempre più vicino per i certificati di
malattia. Dal prossimo 18 giugno infatti finisce il periodo
transitorio (iniziato lo scorso marzo), in cui il datore di lavoro
poteva richiedere ai dipendenti di inviare la copia cartacea del
documento, e tutta la procedura – invio del certificato compreso
– dovrà essere fatta esclusivamente per via telematica.

Superati i problemi che si erano presentati nei mesi immediatamente
successivi all’avvio del sistema – interruzioni tecniche,
lunghi tempi di attesa – ora il 98% dei certificati viene
trasmesso via Web; dalla data di attivazione della nuova procedura
sono stati inviati all’Inps 11.666.665 documenti.
Come spiega Renzo Turatto, Capo Dipartimento per la
Digitalizzazione e l’Innovazione tecnologica a Repubblica “ogni
giorno vengono inviati circa 80mila certificati, 400mila a
settimana”.

Ma se il problema del mal funzionamento della piattaforma sembra
essere risolto, ancora non lo è quello del digital divide che
riguarda alcune aree del territorio italiano, “questione, questa
– ricorda Giacomo Milillo della Fimmg – che impedisce la
capillarità del servizio”. Non tutte le Regioni hanno infatti
provveduto alla connessione e il call center a cui si rivolgono i
camici bianchi senza Adsl non “garantisce un’efficienza tale da
sostituirsi al cartaceo”.

A fargli eco, ancora su Repubblica, Sandro Petrolati (medici
Anaoo): “Rimangono problemi in ospedale per carenze di strutture
informatiche, specie nel Centro Sud”. I sindacati dei medici,
invece, accendono i riflettori sulla questione dell’indennità
informatica che già è riconosciuta ma che, secondo Salvo Calì
dello Smi, “non copre le spese del nuovo sistema”.

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