L’Ocse promuove l’e-gov italiano

Il “Government at Glance 2011” annovera l’Italia tra le best practice internazionali. Vincente il piano E-gov 2012 e l’adozione di progetti di open data

Pubblicato il 24 Giu 2011

L’Ocse promuove l’e-gov italiano. Nel suo rapporto
“Government at a Glance 2011” l’organizzaione rileva come le
misure attuate nella PA qualificano il nostro Paese come una best
practice internazionale nel settore dell’e-government e della
trasparenza.

Nel confronto internazionale, la nostra PA risulta oggi migliorata
per effetto delle misure contenute nella Riforma Brunetta (decreto
legislativo n. 150/2009): l’introduzione delle pratiche di
valutazione della performance e dei meccanismi di “performance
related payment” (collegamento tra retribuzioni e produttività)
così come la scelta di legare la performance individuale a quella
dell’organizzazione.

L’Italia si distingue per l’importanza che attribuisce alla
trasparenza nella PA: sono stati infatti pubblicati gli elenchi
completi degli incarichi affidati a consulenti e collaboratori
esterni, degli incarichi retribuiti ai dipendenti pubblici, degli
emolumenti dei membri dei consigli di amministrazione di consorzi e
società a totale o parziale partecipazione pubblica. La
trasparenza viene anche garantita sul mondo sindacale, con la
pubblicazione online della banca dati completa dei distacchi, delle
aspettative e dei permessi nonché delle aspettative e dei permessi
per funzioni pubbliche elettive. Infine, è stato esteso a tutte le
pubbliche amministrazioni l’obbligo di pubblicazione online di
curriculum vitae, recapiti e retribuzioni annuali dei dirigenti
nonché i tassi di assenza e di maggiore presenza del personale
distinti per uffici di livello dirigenziale.

A giudizio dell’Ocse il sistema italiano ha raggiunto un buon
livello di qualità anche grazie all’adozione di logiche open
data, che rendono possibile una reale condivisione di informazioni
all’interno della PA e con i suoi clienti (cittadini e imprese).
Un particolare apprezzamento viene poi rivolto al “Piano e-Gov
2012” del ministro Renato Brunetta. La diffusione dell’utilizzo
della Posta elettronica certificata (Pec) e le iniziative per la
digitalizzazione della sanità, della giustizia e della scuola
hanno trasformato il nostro Paese in una best practice
internazionale nel settore.

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