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Manovra, sì all’uso del software libero nella PA

La commissione Bilancio della Camera approva l’emendamento che obbliga le amministrazioni a tenere in considerazione le piattaforme open nei bandi di gara. Beltrandi (Radicali Italiani): “Modifica storica del codice digitale”

Pubblicato il 12 Dic 2011

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E' stato approvato in Commissione Bilancio della Camera
l'emendamento a prima firma dle radicale Marco Beltrandi che
obbliga tutte le amministrazioni pubbliche alla valutazione del
software libero nei loro bandi di gara. A renderlo noto è un
comunicato dello stesso Beltrandi. "Si tratta di una modifica
storica del codice dell'amministrazione digitale – spiega il
deputato – Per la prima volta si riconosce nel nostro ordinamento
la necessità per le amministrazioni pubbliche di tenere in
considerazione non solo l'economicità ma anche l'impatto
che il software stesso ha sulla nostra società sempre più
tecnologica dal punto di vista dei diritti fondamentali dei
cittadini e delle imprese che vogliono innovare. L'adozione di
software libero ha ricadute profonde sulla maggiore libertà dello
scambio dei contenuti immateriali, sulla libera circolazione della
conoscenza, del know-how e più in generale delle
informazioni".

Un emendamento che spinge sull'acceleratore dello sviluppo
dell'Ict anche in Italia, muovendosi verso la
"liberalizzazionè di un settore dove troppo spesso la
chiusura di conoscenze tecniche e scientifiche è un freno per
l'innovazione e per l'entrata nel mercato di nuovi soggetti
– conclude Beltrandi – È una conquista dopo battaglie di anni dei
radicali di cui vogliamo rendere giusto merito ai Relatori della
manovra e anche al Governo Monti per il contenimento della spesa
pubblica".

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