Sogei: il “Progetto Mirò” nel mirino della procura di Roma

I magistrati al lavoro su un contratto triennale per la realizzazione di una “smart security area” firmato con procedura secretata nel 2010 con Ibm

Pubblicato il 29 Nov 2012

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Si allarga l’inchiesta della Procura di Roma sugli appalti della Sogei. Secondo il settimanale L‘Espresso, in edicola domani, nel mirino dei pm romani sarebbe finito un altro appalto milionario oltre alla vicenda dell’Edil Ars, società dell’impreditore Angelo Proietti, a cui la Sogei aveva girato in nove anni lavori per circa 25 milioni. In questo filone risultano indagati Marco Milanese, parlamentare del Pdl ed ex consulente politico di Giulio Tremonti, l’ex presidente della Sogei Aldo Trevisanato (la cui posizione è stata archiviata nel mese di maggio 2013) e lo stesso Proietti.

Nel servizio del settimanale di domani si fa riferimento ad un appalto da 9 milioni per il Progetto Mirò, relativo “alla realizzazione – si legge nell’anticipazione – di una non meglio specificata smart security area all’interno della Sogei. Il finanziamento del Progetto Mirò fa parte di un mega-contratto triennale da 135,4 milioni di euro (chiamato Oio, Open Infrastructure Offering) che la società ha firmato con procedura secretata nel 2010 con l’Ibm. Oggetto: la fornitura di infrastrutture informatiche, servizi professionali, software e licenze d’uso”.

L’articolo fa riferimento ad un documento della Corte dei Conti secondo cui il Progetto “non solo era ‘secretato’, ma è stato affidato da Ibm attraverso un subappalto alla ditta Ciss srl, che ha avuto circa 6 milioni di euro. Un’operazione autorizzata dalla Sogei nell’ottobre del 2010. I magistrati contabili però non dicono che la Ciss è un’altra azienda controllata direttamente da Proietti il quale, attraverso la Ap holding, possiede il 55% delle quote della srl’.
L’Espresso scrive che il nuovo ad della Sogei, Cristiano Cannarsa, ha ordinato sull’appalto un audit interno “scoprendo alcune magagne e ‘criticità nel contratto con l’Ibm, “relativamente al piano di fatturazione” e alle “autorizzazioni concesse ad Ibm su subappalti”. Le anomalie più sorprendenti, però, riguardano proprio i lavori milionari per la misteriosa security area”.

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