AGENZIA DIGITALE

Agostino Ragosa alla firma del contratto

Come anticipato dal Corriere delle Comunicazioni, la Corte dei Conti ha registrato la sua nomina già lunedì 18 dicembre. Ora manca solo l’ultimo passaggio contrattuale

Pubblicato il 21 Dic 2012

Alessandro Longo

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Ora è ufficiale: Agostino Ragosa è alla firma del contratto come direttore dell’Agenzia per l’Italia digitale. Quest’ultimo passaggio è previsto nei giorni dopo Natale. L’effettiva registrazione alla Corte dei Conti è avvenuta con il registro 10, foglio 140 di lunedì 18 dicembre, come anticipato dal nostro giornale quel giorno stesso. Lo fanno sapere al Corriere delle Comunicazioni dalla Corte dei Conti.

Ieri c’è stato l’ultimo passaggio dell’atto di nomina alla sezione amministrazione della Corte dei Conti e ora tocca alla firma del contratto prevista subito dopo Natale. Ragosa potrà quindi ufficialmente lavorare come direttore, anche se già in questi giorni ha avviato riunioni e appuntamenti con i vari ministeri competenti, ha partecipato a convegni pubblici e ad audizioni alla Camera e al Senato.

Perché l’Agenzia sia completamente operativa servirà, in seguito, il Dpcm (decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri). L’articolo 21 comma 4 del decreto 83/2012 (il cosiddetto Crescita 2.0) prevede infatti che, entro 45 giorni dalla nomina del direttore generale dell’Agenzia, sia approvato lo statuto dell’ente “con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, o del Ministro delegato, su proposta del Ministro dello sviluppo economico, del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca e del Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze”. Ora, però, il governo è agli sgoccioli e si profilano due possibili scenari: o il varo del Dpcm da parte di questo governo “in zona Cesarini” oppure – ipotesi più probabile – il passaggio di consegne al prossimo esecutivo che potrà prendere in carico il provvedimento: i 45 giorni previsti come limite massimo dal Crescita 2.0 sono infatti ordinatori e non perentori.

Intanto, in questi giorni Ragosa ha accelerato sull’Agenda digitale. Lunedì scorso ha incontrato Paolo Donzelli del Dipartimento Digitalizzazione Innovazione tecnologica per discutere di progetti chiave quali il documento digitale unificato e il fascicolo sanitario elettronico, considerati i pilastri dell’Agenda digitale che ha appena ricevuto il via libera dalla Camera.

Contestualmente Ragosa sta intensificando la collaborazione con Consip sulle gare dei progetti relativi all’Agenda digitale così come previsto dalla legge sulla spending review che conferisce a alla società del Mef il ruolo di centrale unica di committenza, rafforzando la sinergia con l’ex DigitPA. Obiettivo della collaborare è quello di elaborare progetti immediatamente trasformabili in gare di appalto secondo direttive condivise ed efficaci che consentano di accelerare sulle realizzare degli obiettivi dell’Agenda digitale.

Da quanto si legge nel decreto Crescita 2.0 – legge dalla settimana scorsa – si sa che le funzioni dell’Agenzia saranno numerose. In generale, si tratta di portare sul piano della concretezza le norme dell’Agenda, guidando per mano la pubblica amministrazione verso il digitale e l’informatizzazione.

Lo stesso Ragosa ha citato infatti la razionalizzazione dell’IT nella PA come primo obiettivo di cui si occuperà, parlandone in un convegno di Astrid a fine novembre. “Ho intenzione di fare dell’Agenzia per l’Italia digitale uno strumento di sviluppo industriale per il Paese”. “Il primo punto da cui partire- ha spiegato – è mettere mano alle migliaia di data center della pubblica amministrazione (secondo le stime sono oltre 4mila ndr) e riorganizzarli sfruttando le potenzialità del cloud anche per andare verso gli open data. Gli Stati Uniti, ad esempio hanno da poco reso pubblico il patrimonio informativo dell’amministrazione. Si tratta di un progetto da cui la Casa Bianca si aspetta di guadagnare 5 punti di Pil e un esempio che l’Italia dovrebbe tenere presente”.

“Il secondo punto – ha aggiunto Ragosa in quell’occasione – è spingere sulla realizzazione delle nuove reti”. Ragosa ha poi auspicato la più ampia collaborazione possibile tra l’Agenzia e i player dell’Ict. “Per disegnare un nuovo modello industriale l’Agenzia ha bisogno dell’aiuto delle grandi multinazionali dell’IT e delle aziende italiane perché si impegnino a strutturare dei centri di competenza volti a sostenere le PA nel massimizzare i risultati derivanti dell’uso efficiente delle tecnologie”.

“In questo modo – ha concluso Ragosa – l’Agenzia otterrà due risultati importanti: rispetterà gli impegni di spending review e stimolerà dli investimento in innovazione”.

Dal testo del Crescita 2.0 risulta anche che l’Agenzia collaborerà con il governo per presentare, entro il 30 giugno di ogni anno, una relazione sullo stato di avanzamento di quanto previsto dal decreto legge del 9 febbraio 2012, N.5, articolo 47, “disposizioni urgenti in materia di semplificazione e sviluppo”. È il decreto con il quale era nata la Cabina di regia per l’Agenda.

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