DONNE E ICT

Arsenàl.It, a Treviso l’e-health è “rosa”

Il Centro Veneto Ricerca e Innovazione per la sanità digitale in controtendenza rispetto ai dati europei: l’80% dell’organico è di sesso femminile, mentre in Europa le donne nell’Ict sono solo il 30%

Pubblicato il 07 Mar 2014

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Donna, laureata in discipline tecnologiche e con un’età media di 31 anni. È questo l’identikit del lavoratore, o meglio della lavoratrice, di Arsenàl.It, il Centro Veneto Ricerca e Innovazione per la Sanità Digitale che ha sede a Treviso e conta oggi su 44 risorse umane delle quali ben 36 donne, pari all’80% dell’organico.

Nel centro ricerche per l’eHealth, che associa tutte e 23 le aziende ulss e ospedaliere pubbliche venete, lavora infatti una giovane squadra di donne, in maggioranza laureate e neolaureate in discipline del settore tecnologico e scientifico, alcune delle quali giovani mamme, che operano nell’innovazione in sanità, introducendo processi di change management nelle aziende sociosanitarie e ospedaliere del Veneto.

Numeri quelli di Arsenàl.It che contrastano con il quadro comunitario tracciato dal Commissario Europeo Neelie Kroes, la quale il 28 febbraio scorso, in occasione della giornata per la parità retributiva, ha presentato un’indagine della Commissione Europea sulle donne nell’Ict dalla quale emergono numeri sconfortanti sul divario tra uomini e donne. Ventinove donne ogni 1.000 (95 gli uomini) che si laureano in Europa ottengono una laurea in ambito Ict e appena quattro di queste donne si prevede trovino un’occupazione attinente al proprio titolo di studio.

Soltanto il 30% della forza lavoro nell’Ict è composta da donne, mentre il numero di laureate in informatica risulta in costante diminuzione. Si pensi che, ad esempio, nel settore delle app nove sviluppatori su 100 appartengono al genere femminile. Questi numeri, secondo Neelie Kroes, incidono negativamente sulla crescita ed il benessere sociale dei Paesi dell’Unione Europea. Sempre citando lo studio della Commissione Europea sulle donne nell’Ict, nel 2013 la limitata presenza femminile in questo settore ha provocato un danno economico quantificato in nove miliardi di euro dal momento che le aziende con più donne ai posti di comando risultano essere le più redditizie, assicurando ai propri azionisti il 34% in più degli utili.

Il Consorzio Arsenàl.It quindi, per le caratteristiche citate, si contraddistingue per la significativa presenza di giovani donne qualificate nel settore delle tecnologie applicate al mondo della sanità. La maggioranza del team è formata da laureate in discipline scientifiche, in particolare ingegneria nello specifico della bioingegneria ma non mancano i titoli in statistica, psicologia, giurisprudenza, comunicazione ed altre discipline, a conferma della multidisciplinarietà del team rosa che opera nell’Ict della sanità veneta. Un’esperienza positiva e innovativa che dimostra come, favorendo un ruolo sempre più attivo delle donne nel mondo del lavoro ed in particolare nell’innovazione tecnologica, è possibile generare notevoli benefici a favore della collettività.

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