I PROVVEDIMENTI

Riforma PA, avanti tutta su pin unico e processo amministrativo digitale

Il Cdm dà il via libera a un dl e una legge delega. Focus anche anche su fatturazione elettronica tra imprese e database unico delle società partecipate. Il Ministro Madia: “Amministrazione più vicina ai cittadini”

Pubblicato il 14 Giu 2014

F.Me.

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Un decreto per avviare il processo telematico amministrativo entro il 2015, quello sull’identità digitale, il pin per avere accesso ai procedimenti amministrativi. E poi interventi per diffondere la fatturazione elettronica anche nei rapporti tra imprese. Infine la creazione di un unico database delle società partecipate che aggreghi quelli attuali del Mef e del ministero della PA e Semplificazione. Eccola qui la “rivoluzione” digitale che il governo presieduto da Matteo Renzi ha avviato varando nell’ultimo Cdm due provvedimenti sulla riforma della PA: un decreto legge e una legge delega.

“Vogliamo una PA più semplice, più vicina a cittadini e imprese”, ha detto in conferenza stampa il ministro Madia. Per il premieri Matteo RenziEcco alcune delle norme principali approvate.

Pubblica amministrazione. Fisco più leggero e più semplice per cittadini e imprese. 15mila posti di lavoro e taglio del 10% delle bollette energetiche per la piccola media impresa. Renzi ha analizzato brevemente quelle che sono le due novità principali per la P.a. Il provvedimento per la riforma, ha detto, contiene “norme sul ricambio generazionale, che permettono di creare quindicimila posti con la modifica dell’istituto del trattenimento in servizio”.

Nel dl di riforma della Pa. è incluso anche uno specifico pacchetto di semplificazioni. Inoltre il Cdm ha avviato il primo esame del decreto che da attuazione alla delega fiscale, con l’obiettivo di introdurre la dichiarazione dei redditi precompilata. “Abbiamo fatto un primo esame. Il vice ministro Morando lo porterà in Parlamento e la prossima settimana lo approviamo definitivamente”, ha detto il premier Matteo Renzi. 730 direttamente a casa. La dichiarazione precompilata dovrebbe inizialmente diventare operativa per dipendenti pubblici e pensionati, ovvero circa 18 milioni su 41 milioni di contribuenti (15 milioni di pensionati e 3 milioni di dipendenti pubblici). La seconda tappa dell’operazione mirerà invece a coinvolgere tutti i lavoratori dipendenti, portando la dichiarazione precompilata a essere disponibile a più di 3 contribuenti su 4. Nel modulo compariranno una serie di informazioni di cui il Fisco già dispone come quelle anagrafiche e reddituali presenti nel Cud. Si aggiungono poi le detrazioni per i familiari a carico e per lavoro dipendente e pensione. L’Erario, inoltre, dispone già dei dati sugli immobili, e per chi è in regime di cedolare secca anche dei dati sui beni concessi in locazione e adibiti ad abitazione principale. Ne dovrebbe risultare molto alleggerito il lavoro dei Caf, ai quali potrebbero però essere date maggiori responsabilità di certificazione della correttezza. Dipendenti pubblici, spostamenti senza assenso entro 50 km. I dipendenti pubblici potranno essere spostati senza assenso del lavoratore sempre nello stesso Comune e in un qualsiasi ufficio pubblico nel raggio di 50 chilometri. Nella mobilità volontaria ,ovvero quella scelta dal travet, non è necessario il nulla osta dell’amministrazione di provenienza. Nel decreto legge di riforma della Pa (approvato insieme al ddl delega) si conferma, a partire dal primo agosto, anche il dimezzamento dei distacchi e dei permessi sindacali per “razionalizzare” la spesa pubblica. I dirigenti saranno “di fatto licenziabili”, quando restano privi di incarico per un certo periodo.

Per la cosiddetta staffetta generazionale, i 15 mila posti per ‘svecchiare’ la Pa, si libereranno dall’abolizione del trattenimento in servizio, cioè la possibilità per i dipendenti pubblici di rimanere al lavoro per altri due anni oltre l’età della pensione e per cinque anni, dai 70 ai 75 anni, per i magistrati. Ma si fissano termini diversi: le “toghe” over-70 in posizioni apicali (magistrati ordinari, amministrativi e contabili in “funzioni direttive o semidirettive” o incarichi dirigenziali) potranno restare in servizio fino al 31 dicembre 2015. Questo per “salvaguardare la funzionalità degli uffici giudiziari”, in difficoltà con gli organici. Un “regime transitorio” per evitare che “gli uffici direttivi degli organi della magistratura o dei tribunali fossero decapitati o azzerati dalla sera alla mattina”, spiega Renzi. Per gli altri casi, il limite è invece il 31 ottobre 2014. Lo stop a questo istituto permetterà di liberare posti per i giovani, a costo zero, sottolinea il governo. Sul fronte pensioni, la Pubblica amministrazione potrà mandare a riposo i lavoratori che hanno i requisiti per la pensione anticipata (nel 2014 42 anni e 6 mesi di servizio per gli uomini, 41 anni e 6 mesi per le donne) anche se non avranno ancora l’età della pensione di vecchiaia inclusi i professori universitari, i dirigenti medici responsabili di struttura complessa e il personale delle autorità indipendenti.

Prima assunzione vincitori concorsi, poi nuovi bandi. Nessun nuovo concorso se prima non vengono assunti tutti i vincitori dei precedenti bandi. Con requisiti anzianità via anche i medici e i professori. Taglio 50% diritti camerali. Vengono ridotti del 50% i diritti annuali che le imprese pagano alle Camere di commercio. Giù da 75 a 10 per cento spese legali avvocati Stato. Per gli avvocati dello Stato viene ridotta la percentuale sulle spese legali, che è del 75%, e cala al 10%. Semplificazioni e Pin unico. Arriva l’identità digitale, dal 2015 ogni cittadino avrà un Pin unico per accedere da casa a tutti i servizi della Pa. Semplificazioni anche per i malati cronici o disabili permanenti, con la riduzione del numero dei certificati richiesti.

Via responsabilità ‘solidale’ appaltatore. Fino ad oggi è previsto che l’appaltatore principale sia responsabile in solido in caso di mancati versamenti da parte del subappaltatore delle trattenute sui salari dei dipendenti,dei contributi previdenziali e dei contributi assicurativi obbligatori per gli infortuni sul lavoro. Le norme al riguardo vengono soppresse. Stop visto conformità rimborsi Iva. Per i rimborsi sopra i 10.000 euro non ce ne sarà più bisogno. La norma originale prevedeva l’obbligo di ottenere da un Caf imprese un pre-controllo formale sulla documentazione prima di poter ottenere il via libera al rimborso. Dichiarazione successione sopra 75.000 euro. Sale il tetto sotto il quale i contribuenti non devono presentare la dichiarazione di successione, nel caso in cui eredi siano il coniuge e i parenti in linea retta. L’importo, prima fissato in 50 milioni di lire (circa 25.800 euro), passa ora a 75.000 euro. Semplificazioni anche la documentazione: ora possibile una dichiarazione sostitutiva di atto notorio.

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