ECONOMIA DELLE SOLUZIONI

Advocacy Italia, ItaliaCamp lancia il “modello” per innovare

La piattaforma è il primo passo di un Ppiano per le innovazioni che l’associazione intende consegnare al governo. Creazione di un organismo nazionale per il trasferimento tecnologico e spinta alle smart city i pilastri

Pubblicato il 01 Lug 2014

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Ridurre il divario tra le aspettative dei cittadini e servizi offerti. E’ questo l’obiettivo del “Advocacy Italia”, il primo modello di “economia delle soluzioni” in Italia, sperimentato da ItaliaCamp e presentato nell’assemblea generale 2014 che si è tenuta a Reggio Emilia dal 20 al 22 giugno.

“Advocacy Italia” si compone di tre fasi: emersione di soluzioni innovative (anche grazie alla collaborazione con 70 Università partner coinvolte); individuazione delle migliori soluzioni; elaborazione di nuove progettualità – o percorsi di riforme – attraverso un confronto strutturato tra proponenti delle soluzioni, esperti e decisori. L’innovazione che caratterizza il modello è il percorso partecipato (ossia il confronto) volto all’elaborazione di nuove progettualità.

In occasione dell’assemblea sono state presentate le migliori soluzioni, individuate da ItaliaCamp anche tra quelle emerse dall’apposita “call for solution” (aperta sul web da maggio al 16 giugno) e legate alle aree strategiche dell’Agenda di Governo: economia digitale e finanziamento dell’innovazione, smart city, patrimonio culturale e beni pubblici, impact investing, economia dell’antimafia, sistema sociale e politiche pubbliche e Padiglione Italia per Expo 2015. Ad ogni barcamp hanno partecipato i rappresentanti di 3 categorie: solution maker, ossia i proponenti delle soluzioni (startup, brevetti, proposte di policy) e modelli già di successo da poter replicare; policy e decision maker, quindi i rappresentanti delle istituzioni (nazionali e internazionali), imprese (pubbliche e private) ed enti di finanziamento (diretti e indiretti); opinion maker, ossia gli esponenti del mondo dell’Università, della Ricerca e dell’informazione.

Le numerose soluzioni dibattute all’interno dei barcamp hanno dato vita a rilevanti proposte, condivise domenica 22 giugno con i referenti delle società di consulenza internazionali per verificarne la fattibilità, al fine di inserirle in un Piano per le innovazioni che ItaliaCamp consegnerà nel corso delle prossime settimane alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e condividerà con le imprese partner: Cnr, Inps, Alitalia, Padiglione Italia per Expo 2015, Enel Green Power, Ferrovie dello Stato Italiane, Finmeccanica, Invitalia, Mercedes Benz Italia, Poste Italiane, Rcs MediaGroup, Sisal, Sace, Terna, Unipol, Wind.

Dal barcamp focalizzato sull’impact investing è nata la proposta di dar vita ad un modello di impact investing a livello nazionale che tenda ad individuare modalità di finanziamento volte a valorizzare sia il ritorno economico sull’investimento, che il suo impatto sociale. Mettere in campo, quindi, una serie di misure che coniughino sviluppo sociale ed ambientale con sostenibilità economica, in linea con l’orientamento delle politiche europee (es. la Social Business Initiative della Commissione Europea e il G8 Social Impact Investment Taskforce del G8) volte a promuovere l’impact investing come paradigma per rilanciare l’economia attraverso l’innovazione sociale.

In ambito di economia digitale e finanziamento dell’innovazione, la proposta avanzata è stata quella di creare un Trasferimento Tecnologico nazionale con l’obiettivo di armonizzare e indirizzare le strategie di innovazione e di trasferimento tecnologico della ricerca italiana. L’organismo nazionale pensato potrebbe infatti accorpare i centri di trasferimento tecnologico dei poli di ricerca sia statali che universitari (es. Cern, Iss, Iit, Enea), collegando e promuovendo l’innovazione attraverso linee di azioni comuni.

Dal confronto legato all’ambito cultura e beni pubblici è nata la proposta di dar vita ad un set di azioni (strumenti creativi, tecnici, normativi e finanziari) volte alla valorizzazione dei beni pubblici, individuando per ogni bene il miglior percorso progettuale di valorizzazione e riqualificazione. Tali percorsi prevedono l’utilizzo delle “Art factories”, laboratori territoriali da cui avviare la rigenerazione culturale dell’area geografica di riferimento.

Dal barcamp dedicato alle smart city sono emerse due proposte estremamente innovative. La prima promuove la creazione di living lab cittadini, ossia di ambienti di innovazione aperta, in situazioni di vita reale, nei quali il coinvolgimento attivo degli utenti finali permette di realizzare percorsi di co-creazione di nuovi servizi, prodotti e infrastrutture sociali, attraverso la modalità “smart specialization strategy”. La seconda proposta si focalizza sull’importazione in Italia del modello di ”activity park”, luogo d‘incontro multi generazionale che favorisce l‘attività fisica, l’interazione sociale e l’active aging, recuperando al tempo stesso aree in stato di degrado.

La sessione di barcamp dedicata ai white jobs si è incentrata sul confronto relativo al sistema socio-sanitario nazionale e ha dato vita ad una proposta incentrata sull’implementazione di un approccio integrato per la valutazione del sistema sociosanitario, pilota e su base regionale, che attraverso un’analisi globale dei 3 fattori cardine del sistema (strutture, paziente, contesto sociale) ne permetta la reale ottimizzazione e integrazione.

In ambito di economia dell’antimafia è emersa dall’omonimo barcamp una proposta focalizzata sulla riconversione delle imprese confiscate attraverso il supporto di un consorzio unico nazionale e la consulenza di manager qualificati per agevolarne lo sviluppo. La proposta prevede anche l’implementazione di un modello di formazione rivolto ai funzionari della pubblica amministrazione, in particolare nei comuni e alle organizzazioni no-profit per garantire l’acquisizione delle competenze necessarie alla gestione dei beni confiscati.

Relativamente ad Expo Milano 2015, all’interno della sessione di barcamp dedicata, organizzata in collaborazione con il Padiglione Italia, si sono discusse le modalità attraverso cui valorizzare l’esposizione universale in tutto il Paese, superando i confini della Lombardia. A tal proposito è emersa la proposta di implementare dei percorsi pilota da sperimentare in tutte le regioni d’Italia, incentrati sulle fasi di preparazione, gestione e post-valorizzazione di Expo 2015. Dall’avvio di un tour per coinvolgere le Università italiane e far emergere best practice e idee “made in Italy” alla creazione di un “vivaio delle idee” nel Padiglione Italia, che valorizzi le idee raccolte davanti agli stakeholder di tutto il mondo; alla valorizzazione degli spazi costruiti per Expo con progetti specifici di innovazione sociale legati alle idee e al territorio di riferimento.

Come sottolineato dal presidente dell’sssociazione ItaliaCamp Fabrizio Sammarco “l’Advocacy è quel processo che ItaliaCamp si propone di implementare, focalizzando l’attenzione su soluzioni provenienti dalla società, dalle università, dai liberi professionisti, in grado di poter rispondere a domande ed esigenze concrete, risolvendo così problemi reali e generando Valore Paese”. Il concetto di “Valore Paese”, è stato ripreso anche dal Ministro degli Affari Esteri Federica Mogherini, che con un intervento di chiusura della sessione plenaria dell’assemblea, ha lanciato i barcamp tematici: “il nostro Valore Paese è invidiato in tutto il mondo. Sono tante le idee italiane pronte a diventare progetti e quindi ad evolversi in soluzioni, anche a livello internazionale. Occorre quindi sviluppare un approccio out-of-the-box (fuori dagli schemi) proprio come quello che ItaliaCamp propone da più di 3 anni a livello nazionale e internazionale.”

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