LA NOMINA

Agid: fumata nera per il direttore, sale l’attesa per il Cdm di giovedì

A Digital Venice il governo non ha annunciato il successore di Ragosa. La palla passa al prossimo Consiglio dei ministri nel quale il ministro Madia proporrà l’erede tra una rosa di cinque nomi

Pubblicato il 08 Lug 2014

Federica Meta

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L’appuntamento di Digital Venice non ha rappresentato l’occasione per annunciare il nome del nuovo direttore dell‘Agenzia per l’Italia digitale in sostituzione di Agostino Ragosa. Il nome del successore, al vaglio del premier Matteo Renzi e del ministro per la PA e Sempolificazione Marianna Madia – nei giorni precedenti l’evento veneziano si sono intensificati i contatti tra i due – dovrebbe essere proposto al Consiglio dei Ministri di giovedì prossimo tra una rosa di nomi – cinque – frutto della selezione degli oltre 150 curricula arrivati a Palazzo Vidoni. La posizione di direttore dell’Agenzia digitale è particolarmente rilevante per il governo che ha puntato molto sulla digitalizzazione della pubblica amministrazione.

Tanti i compiti che aspettano il nuovo direttore dell’Agenzia che deve coordinare le azioni in materia di innovazione per promuovere le tecnologie Ict a supporto della pubblica amministrazione, garantendo la realizzazione degli obiettivi dell’Agenda digitale italiana, in coerenza con l’Agenda digitale europea.

Contestualmente il ministro Madia è lavoro anche sulla scelta di altre due cariche che vanno di pari passo a quello del direttore di Agid sulla strada dell’attuazione dell’Agenda. Si tratta del Digital Champion, praticamente il front man del governo in Europa sui temi del digitale, e del presidente del comitato di indirizzo dell’Agenzia, che – da statuto – deve essere guidato da un rappresentante della Presidenza del Consiglio e formato da un rappresentante del Mise, uno del Miur e uno del ministero della Funzione Pubblica, insieme a due rappresentanti della Conferenza delle Regioni e del Tavolo permanente per l’Innovazione. Il governo starebbe puntando a scgeliere una figura tecnica per la presidenza e una più politica per il Digital Champion.

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