AGENDA DIGITALE

Ue battezza le “Connected communities”, avanti sulla banda larga

Parte oggi l’iniziativa rivolta a città, partenariati locali e operatori per spiegare come accedere ai finanziamenti. Il commissario Neelie Kroes: “Al fianco delle comunità per realizzare i loro progetti”

Pubblicato il 10 Lug 2014

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La commissione Ue invita “i leader locali, regionali e nazionali” a sfruttare le nuove possibilità di finanziamento e assistenza per la banda larga offerte dall’Ue. E per raggiungere questo obiettivo lancia oggi “Connected Communities“, un “contenitore” che raggruppa i sistemi progettati per fornire a città, piccole e grandi, partenariati locali per la banda larga e operatori consulenza su come accedere ai finanziamenti e sviluppare modelli di business personalizzati per portare la banda larga nelle loro comunità.

“Tutte le parti operanti a livello nazionale, regionale e locale – si legge in una nota della commissione Ue – sono invitate a presentare alla Commissione europea idee e piani per progetti di sviluppo della banda larga. Le domande dovranno pervenire entro il 15 ottobre 2014. Le idee migliori riceveranno l’approvazione della Commissione e beneficeranno di un sostegno concreto”.

E tra gli esempi di buone pratiche da Bruxelles citano il progetto “Reggefiber” nei Paesi Bassi, avviato nel 2010, “che ha dato un forte contributo alla diffusione delle reti in fibra ottica FttH (Fiber to the Home) ultraveloci, grazie ai finanziamenti della Bei e di sei banche commerciali”, e Iliad in Francia, “che nel 2012 ha firmato con la Bei un progetto per finanziare la diffusione delle reti di prossima generazione in Francia del valore di 200 milioni di euro, di cui il 65% destinato allo sviluppo della tecnologia FttH”.

“Siamo qui per aiutare le autorità locali, le regioni o chiunque sia attivo nella promozione della banda larga ad accedere all’assistenza e ai mezzi di finanziamento di cui necessitano per trasformare in realtà il progetto che hanno in mente per la loro comunità”, afferma Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione europea e commissario per l’Agenda digitale.

Tra le modalità di sostegno promosse da “Connected communities” c’è il feedback individuale, che prevede la valutazione iniziale del piano locale per la banda larga per determinare il tipo di sostegno che è possibile fornire; l’assistenza tecnica della Banca mondiale, che collabora con esperti della Commissione europea che forniranno assistenza nello sviluppo dei modelli di business e consigli su come conferire ai progetti la portata necessaria per essere ammessi a ricevere finanziamenti pubblici o privati, e la Banca europea per gli investimenti: in questo caso, nell’ambito del meccanismo per collegare l’Europa, la Commissione ha fornito uno stanziamento iniziale per consentire alla BEI, forte del suo rating AAA, di offrire soluzioni di finanziamento su misura per la realizzazione di progetti relativi alla banda larga.

Connected Communities nasce dall’esigenza della Commissione Ue di raggiungere gli obiettivi dell’Agenda digitale, da conseguire entro il 2020: dotare tutte le famiglie della banda larga a 30 Mbps e fare in modo che almeno la metà delle famiglie disponga di una connessione a 100 Mbps. Ma “gli investimenti nelle reti a banda larga sono ancora insufficienti – si legge nella nota – e i dati attuali indicano che la percentuale di famiglie europee che dispongono della banda larga a 30 Mbps è pari al 64%, mentre solo il 3% ha una connessione a 100 Mbps”. Inoltre, sottolineano dalla commissione, “Lo sviluppo della banda larga ad alta velocità è particolarmente lento nelle zone rurali e semiurbane e nelle aree economicamente svantaggiate. Solo il 18% delle famiglie europee nelle zone rurali ha accesso alla banda larga ad alta velocità”.

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