IL PROGETTO

Tablet School, 700 studenti in campo per la scuola digitale

Via all’iniziativa del Centro Studi ImparaDigitale in 140 istituti delle Marche e dell’Umbria. Dianora Bardi: “Gli alunni diventano protagonisti attivi dell’apprendimento”

Pubblicato il 26 Feb 2015

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Insegnare con il tablet il cinese agli alunni delle elementari, con uno specifico programma di segni e figure; rielaborare un ritratto, o seguire via internet in contemporanea al docente tre gruppi diversi di studenti nei loro compiti. Sono alcune delle esercitazioni svolte oggi da oltre 700 studenti di 140 scuole delle Marche e dell’Umbria alla Mole Vanvitelliana di Ancona, nell’ambito dell’iniziativa Tablet School del Centro Studi ImparaDigitale.

Dopo Bergamo e Milano, l’iniziativa arriva ad Ancona per mettere a confronto studenti e docenti sui diversi modelli dell’apprendimento digitale e sull’introduzione delle tecnologie nelle aule scolastiche. “Un’occasione – ha rilevato Maria Letizia Melina, direttore dell’Ufficio scolastico regionale – per verificare, anche attraverso la simulazione di lezioni, l’efficacia delle esperienze informatiche messe in atto da molte scuole delle Marche”. “L’impostazione – ha chiarito la vicepresidente di ImparaDigitale, Dianora Bardi – è quella di rendere lo studente protagonista dell’apprendimento, con un utilizzo del mezzo informatico consapevole dei limiti che presenta, soprattutto in merito all’esattezza delle fonti, stimolando negli alunni il senso critico grazie alla presenza del docente e al confronto con i compagni. No dunque – ribadisce – a una lezione frontale del docente con l’aggiunta del tablet, che servirebbe solo a distrarre gli studenti, si’ invece ad un insegnamento di tipo misto, che utilizzi anche i libri e faciliti la creativita’ e la condivisione delle informazioni”.

Un esempio è il metodo messo a punto dalla stessa Bardi della “classe scomposta”, che prevede non solo tempi e spazi aperti in cui gli studenti possano muoversi liberamente, ma anche la mescolanza tra sezioni impegnate a condividere lo stesso compito, come elaborare un testo argomentativo o verificare attraverso supporti informatici e cartacei la validita’ delle fonti. “L’unico problema – ha spiegato Bardi – è quello di formare adeguatamente i docenti dal punto di vista informatico, per non farli rimanere indietro rispetto agli studenti”.

Tra le 36 esperienze, workshop ed exhibit, presentate oggi, anche quella dell‘Iss Benincasa di Ancona che prevede a casa il contatto con i contenuti, e a scuola il lavoro individuale e collaborativo, assieme a quella dell’Ic Da Vinci-Ungaretti di Fermo, in cui le attività scolastiche vengono proposte sotto forma di fumetto, fino all’Itis Marconi di Jesi che ha spiegato come sviluppare le competenze per progettare e realizzare un sito internet.

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