FARE DIGITALE

Poggi (Assinform): “Un digitale social anche per la PA”

Il consigliere dell’associazione: “Se sfruttati per capire il sentiment dei cittadini, Facebook e Twitter possono fare da leva per l’innovazione nel pubblico”

Pubblicato il 26 Giu 2015

Mirko Poggi, Consiglio Direttivo Assinform

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Il futuro digitale del Paese è la base per un’evoluzione del sistema economico italiano. Questo lo sentiamo dire da più parti e da tempo… per fare solo un esempio, non è un caso che Paesi con risorse turistiche molto inferiori all’Italia che detiene l’80% del patrimonio artistico mondiale, siano molto più in alto nelle classifiche del fatturato turistico globale anche grazie a un sapiente uso della tecnologia e di internet. Che il cloud e i big data, per citare solo due dei grandi trend tecnologici dell’ultimo periodo, possano abbassare le barriere d’ingresso all’innovazione di prodotti e processi, rendendo così più competitive anche le Pmi è un’altra certezza. Ma quando si parla della digitalizzazione di aziende e PA, spesso si trascura di considerare un fenomeno che nel mondo consumer è ampiamente diffuso e utilizzato, e che invece non ha ancora rivoluzionato appieno il modo di fare business e pubblico servizio in Italia. Le aziende oggi non hanno più solo bisogno di tecnologie, ma di un’intera filiera di servizi, che vanno dalla connettività alla piena rispondenza digitale di ogni tassello della vita di un’impresa.

Ed è qui che si innesta l’uso dei social media: le nostre azioni e quelle dei nostri potenziali clienti sono sempre più connesse e per capirli dobbiamo interagire sempre più con loro – ma in modo più personale, più informale, più legato a una condivisione di valori e modo di vivere. Facebook, Twitter, Linkedin ci mettono in contatto con il “pubblico” e ci permettono di comprendere chi sono le persone con cui interagiamo. Una buona strategia aziendale non può non tenere conto della potenza della nuova faccia del digitale. Il 2 luglio in Expo presentiamo insieme al Rapporto Assinform anche il documento “Digitale per Crescere: Manifesto per l’Italia che ci crede” – e noi ci crediamo.

Così come le aziende hanno scoperto il “sentiment” se anche la PA usasse la tecnologia come modo di avere più a cuore cittadini e imprese, questa rivoluzione avrebbe effetti potenti. Se sfruttato correttamente, il nuovo Sociale digitale sarà un ulteriore “luogo” dove sviluppare la capacità di interagire e fare business, e punto di ripartenza del sistema Paese. Nei prossimi mesi e anni, con Assinform e Confindustria Digitale, questo sarà uno dei nostri obiettivi principali.

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