IL CASO

Roma, trasporti nel caos e sul sito dell’Atac e-mail a ostacoli

Possibile inviare messaggi solo se ci si registra. Complicato navigare fra le decine di opzioni del menu pre-compilato. E non sempre le operazioni vanno a buon fine. Per tutti gli altri il fax, ma la linea è sempre occupata. Intanto sui social network l’iniziativa #Commissariamolatac fa centinaia di like in poche ore. Oggi altra giornata nera: muore un bambino a causa di un errore umano

Pubblicato il 09 Lug 2015

Mila Fiordalisi

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Sfruttare il “potere” dei social network per protestare contro i disagi sul trasporto pubblico locale che in questi giorni stanno mettendo a dura prova la città di Roma. Questo l’obiettivo dell’iniziativa #Commissariamolatac veicolata attraverso Facebook e Twitter i cui iscritti stanno lievitando giorno dopo giorno di pari passo con l’aumento dei disagi dei cittadini.

Fra scioperi (bianchi inclusi), rallentamenti dei treni, orari estivi e cantieri in corso (la metro A da aprile chiude il servizio ogni giorno alle 21.30) il trasporto pubblico nella città è andato letteralmente in tilt. E oggi è stata un’altra giornata nera a causa della morte di un bimbo di cinque anni caduto nella tromba di un ascensore della metro a causa di un errore umano.

Difficile per i cittadini far sentire la propria voce: sul sito dell’Atac la voce “Atac risponde” sembra essere una vera e propria presa in giro. “Un canale di comunicazione diretto con Atac, attivo 24 ore su 24”, recita il sottotitolo accanto a cui campeggia il simbolo dell’e-mail a voler indicare la possibilità di inviare un messaggio immediato all’azienda di traporto. Ma le cose non stanno affatto così: cliccando sul canale si scopre che per reclamare o inviare una segnalazione bisogna registrarsi sul sito, inserendo persino il proprio codice fiscale, per poi navigare fra decine di voci. Non solo: bisogna attendere una mail di conferma, i codici identificativi e poi il codice della “pratica”. Insomma più burocrazia di così non si può, altro che “messaggio immediato”. Nel fare una prova di invio a chi scrive è arrivato anche un quarto messaggio e-mail secondo cui non sarebbero stati compilati tutti i dati e si invita a ripetere l’operazione: come mai lo stesso messaggio non veniva indicato direttamente sul sito? L’alternativa “tradizionale” è anche peggio: bisogna scaricare un modulo cartaceo, stamparlo e inviarlo via fax. Peccato che il numero di fax corrispondente è – ça va sans dire – sempre occupato, dunque impossibile per il cittadino venirne a capo. E poi non si capisce perché lo stesso modulo non si possa compilare direttamente online.

Per aiutare i cittadini a esercitare i propri diritti sul portale Commissariamolatac è possibile reperire i moduli per inviare le proteste e aderire alla campagna che mira a sensibilizzare l’azienda ma soprattutto le istituzioni a partire dal sindaco Ignazio Marino che nei giorni scorsi ha pubblicato un video, anch’esso diffusio via social network, per mostrare il proprio disappunto nei confronti dei disagi a carico dei cittadini.

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