ITALIA DIGITALE

Riforma della PA, Renzi punta tutto sul digitale

Il governo approva i decreti di riforma: Spid e domicilio elettronico entro il 2017. Le società pubbliche passano da 8mila a mille. Via libera all’accesso agli archivi pubblici. Renzi e Madia: “Sarà uno Stato più semplice”

Pubblicato il 21 Gen 2016

Federica Meta

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Cittadinanza digitale, taglio partecipate, riduzione tempi burocratici per investimenti. Con decreti attuativi oggi uno Stato più semplice”. Con questa parole, postate su Twitter, il ministro della PA e Semplificazione, Marianna Madia, ha annunciato il via libera preliminare del Consiglio dei ministri decreti attuativi della riforma della pubblica amministrazione. Un’Italia più semplice all’insegna del digitale.

Ecco nel dettaglio cosa prevedono i provvedimenti.

PIN UNICO

Ogni cittadino avrà il proprio domicilio digitale, ovvero un recapito elettronico. E’ una delle principali novità del nuovo Codice dell’amministrazione digitale. Tra i punti salienti il rafforzamento dei pagamenti elettronici (si potranno usare le prepagate telefoniche) e il lancio del Pin unico. C’è poi il potenziamento dei sistemi di sicurezza sul digitale. “Il pin unico ci sarà per tutti i cittadini entro il 31 dicembre 2017 – ha annunciato il premier Matteo Renzi, in conferenza stampa a Palazzo Chigi – E’ una rivoluzione concettuale”. Stessa dead line anche per l’avvio del domicilio digitale.

TAGLIO ALLE PARTECIPATE

Le amministrazioni devono fare una ricognizione delle partecipazioni e, passato un anno, devono eliminare quelle non strettamente necessarie o con più amministratori che dipendenti. Si dovrà fare piazza pulita delle imprese con fatturato sotto il milione. A vigilare sui tagli sarà posto un Organo ad hoc presso il Mef. Il testo sulle partecipate rinvia a un decreto per fissare nuovi massimi nelle retribuzioni dei dirigenti, escludendo buone uscite e premi in presenza performance negative. Quanto ai dipendenti, se la scure dovesse comportare esuberi è prevista la mobilità, tanto che c’è il blocco delle assunzioni, con un meccanismo per incrociare posti liberi ed eccedenze. Renzi ha chiarito che le società pubbliche passeranno da 8mila a mille.

SBLOCCA-BUROCRAZIA, TEMPI DIMEZZATI PER GRANDI OPERE

Arriva il restyling della Conferenza dei servizi: le riunioni diventano telematiche, scatta il silenzio-assenso, massimo 60 giorni per le decisioni, ci sarà un rappresentante unico per ogni livello di governo. Contro la burocrazia c’è anche il regolamento che taglia i tempi: 50% in meno per opere pubbliche, insediamenti produttivi e attività imprenditoriali rilevanti. Il dimezzamento riguarda diverse pratiche che oggi hanno termini fissati tra i 30 e i 180 giorni (si dovrebbe passare a 15-90). Anche il ‘Codice delle procedure’ ha l’obiettivo di semplificare la vita di cittadini e imprese, mettendo nero su bianco quali sono le pratiche da sbrigare.

TRASPARENZA, AL VIA FREEDOM OF INFORMATION ACT ITALIANO

Internet avrà un ruolo nel decreto che riscrive il provvedimento Severino sulla trasparenza. Ci sarà una semplificazione degli oneri burocratici. Soprattutto sarà ‘liberalizzato’ il diritto di accesso agli archivi pubblici (il Freedom of information act), con il cittadino che avrà diritto a ricevere i dati richiesti senza obbligo di motivazione entro 30 giorni, altrimenti scattano le sanzioni dell’Anac. Sarà reso strutturale anche il portale soldipubblici.gov.it dove verranno pubblicate tutte le spese delle amministrazioni.

ASSENTEISTI VIA ENTRO 48 ORE, RESPONSABILITA’ PER DIRIGENTI

Il dipendente pubblico che viene colto in flagranza a timbrare il cartellino senza poi lavorare sarà punto entro 48 ore con la sospensione dall’incarico e dalla retribuzione. E’ previsto un iter accelerato per l’espulsione: entro un mese il procedimento per il licenziamento dovrà chiudersi (ora dura anche 120 giorni). Se l’illecito non sarà denunciato il dirigente rischierà pesanti sanzioni, fino al licenziamento (oggi al massimo c’è la sospensione).


FORESTALE ASSORBITA NEI CARABINIERI

Il Corpo forestale dello Stato sarà assorbito nell’Arma dei Carabinieri. Il passaggio riguarda funzioni e personale, ad eccezione delle competenze anti-incendio, che passeranno ai Vigili del fuoco. I forestali chiamati al passaggio sono circa 7mila, con piccoli contingenti riservati ai Vigili del fuoco, alla Polizia e alla Guardia di finanza. Chi vorrà potrà anche fare richiesta per passare alla P.A. in senso lato.

RIORDINO FUNZIONI POLIZIA: 112 NUMERO UNICO EMERGENZE

Nel decreto sulla forestale è stata inserita anche la razionalizzazione delle funzioni di tutte le forze di polizia, con l’assegnazione a ciascuna di aree di specializzazione. Anche dal punto di vista territoriale, c’è una divisione delle competenze: per cui la polizia vigilerà sulle grandi aree mentre ai carabinieri è affidato il resto. Un articolo è riservato al numero unico per le emergenze, il 112. Il pacchetto include anche un decreto sulle autorità portuali (che calano da 24 a 15).

STRETTA SU SELEZIONE DIRIGENTI ASL

Un provvedimento limiterà la discrezionalità nelle nomine dei manager delle Asl. Le Regioni sceglieranno i dg non solo basandosi sulla rosa di candidati ricavata dall’elenco nazionale attraverso la commissione ad hoc, ma la selezione avverrà tra coloro che hanno aderito al bando, previo avviso della Regione, esprimendo il loro interesse per la postazione in palio. Possibile decadenza dal ruolo nel caso di mancato raggiungimento degli obiettivi.

SERVIZI PUBBLICI LOCALI: ARRIVANO DISTRETTI

Un altro decreto disciplinerà la fusione delle spa locali che si occupano di servizi pubblici, dall’acqua ai rifiuti. Si prevede l’aggregazione, incentivata, su base territoriale, con la creazione di ‘distretti’. A disegnare gli ‘hub’ saranno le Regioni e se non provvederanno sarà il Cdm a intervenire. Giro di vite sul regime delle esclusive. D’altra parte l’obiettivo del Governo è passare da 8 mila a mille società pubbliche.

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