I FONDI

Banda ultralarga, accordo con le Regioni entro fine mese

E prima di febbraio si punta anche alla notifica formale a Bruxelles del Piano per la rete pubblica nelle aree C e D. Riflettori puntati sulle gare. Rete, gestione e servizi saranno separati. E si discute l’eventualità di “super-bandi” a livello nazionale. Nel caso di gare deserte a Infratel la gestione e manutenzione

Pubblicato il 21 Gen 2016

Banda ultralarga, accordo con le Regioni entro fine mese

Saranno siglati entro fine mese gli accordi con le Regioni relativi all’uso dei fondi pubblici per mandare avanti il piano banda ultralarga. O almeno è questo il desiderata del governo secondo quanto risulta a CorCom. L’esecutivo sta spingendo forte l’acceleratore sull’attuazione del Piano: dopo la prenotifica alla Commissione europea della “strategia” per le aree C e D – che prevede l’adozione del cosiddetto modello “diretto” (realizzazione della rete da parte dello Stato con il 100% di proprietà dell’infrastruttura) – la notifica formale del documento dovrebbe essere effettuata a giorni.

Stando a quanto risulta a CorCom il documento dovrebbe ottenere il disco verde senza particolari difficoltà. E sempre secondo quanto risulta al nostro sito nei giorni scorsi si è tenuto un incontro a Bruxelles fra le parti in causa in vista della notifica formale.

Intanto si sono infittiti gli incontri per l’accordo di livello politico fra il Mise e gli Affari Regionali (coinvolta anche la Conferenza delle Regioni) che punta a stabilire gli obiettivi di cablaggio a livello territoriale, nonché modalità, risorse e strumenti necessari. Dopodiché – come peraltro previsto dalla delibera Cipe di agosto 2015 che ha assegnato i primi 2,2 miliardi (di cui 300 milioni a disposizione per quest’anno) – seguiranno una o più convenzioni operative (un’unica a livello nazionale valida per tutte le Regioni o convenzioni per singole regioni o gruppi di regioni) per la realizzazione degli interventi.

Come da delibera Cipe bisognerà assicurare che la dotazione complessiva del Fsc (Fondo sviluppo e coesione) sia impiegata, per un importo non inferiore all’80%, per interventi da realizzare nei territori delle Regioni del Mezzogiorno.

Intanto è partita la discussione in merito alle modalità di gara. Stando a quanto previsto dalla delibera si dovrebbe procedere con tre gare differenziate: una per la realizzazione dell’infrastruttura, una per la gestione e manutenzione e una per i servizi wholesale. Il dibattito è aperto anche relativamente alla “territorialità” dei bandi: le gare saranno su base nazionale, locale, interregionale?

La delibera individua anche la soluzione nel caso la gara per la selezione del concessionario andasse deserta: in questo caso – si legge “sarà assegnata a Infratel la gestione e la manutenzione delle infrastrutture realizzate senza alcun compenso”.

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