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Identità digitale, 5mila richieste per lo Spid in due giorni

L’annuncio di Antonio Samaritani direttore Agid. Tre i provider per mettere il Pin unico a disposizione dei cittadini: Telecom, Poste e InfoCert. Obiettivo: 6 milioni di utenti entro l’anno

Pubblicato il 17 Mar 2016

A.S.

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Sono 5mila in due giorni le richieste presentate dagli italiani per ottenere lo Spid a Poste, Telecom e InfoCert. Lo ha annunciato Antonio Samaritani (nella foto), direttore dell’Agenzia per l’Italia digitale, durante la presentazione dell’iniziativa “Cittadino digitale” in collaborazione con Inps.

Lo Spid – acronimo che sta per sistema d’identità digitale – il Pin unico per accedere ai servizi della PA, è diventato realtà il 15 marzo e rimpiazza i diversi codici esistenti, per entrare via web, senza fare code, nei servizi pubblici ma anche in quelli privati, come le banche ad esempio. Basta inserire il nome utente e una password composta da minimo otto caratteri, con alcune condizioni: almeno un numero e un simbolo speciale (%, #, $), mai segni uguali consecutivi, sia lettere minuscole che maiuscole. La password va aggiornata ogni sei mesi. Sarà comunque il gestore dell’identità digitale, a dettagliare gli standard. Il governo punta a rilasciare 6 milioni di pin unici entro il 2016.

Lo Spid arriva per raccomanda o per mail dopo averne fatto richiesta ai gestori dell’identità digitale: per ora l’Agenzia per l’Italia digitale ha accreditatore, in qualità di provider, Telecom Italia Poste e InfoCert. Per ottenere il pin unico occorre fornire i dati anagrafici: nome, cognome, sesso, luogo e data di nascita, codice fiscale, estremi del documento d’identità, mail, numero di cellulare. Ogni gestore può scegliere tra diverse modalità di verifica. Il cittadino può scegliere il gestore di identità digitale che preferisce. Poste ha attivato 360 uffici dove è possibile chiedere le nuove credenziali e successivamente la rete sarà estesa. InfoCert tra le modalità di riconoscimento in assenza di firma digitale, Cns o Carta d’identità elettronica prevede anche il riconoscimento web (soluzione brevettata), che sostituisce al 100% il riconoscimento de visu, consentendo di completare tutta la procedura di rilascio dell’identità completamente da remoto e in forma digitale.

Per Tim, invece, al momento è prevista la sola registrazione online, ma prima dell’estate la società conta di attivare anche i canali fisici.

Il servizio, al primo e secondo livello di identificazione, sarà gratuito per due anni per i cittadini che stipuleranno contratti con gli identity provider entro il 2016.

Il sistema prevede tre livelli di sicurezza che corrispondono a tre diversi livelli di identità Spid. Il primo livello permette l’autenticazione tramite ID e password stabilita dall’utente, il secondo aggiunge la generazione di una one time password aggiuntiva e il terzo prevede l’aggiunta di uan smart card. E proprio nel terzo livello – ancora non regolamentato e con tutta probabilità destinato alle imprese – che si potranno realizzare sinergie con la carta di identità elettronica che il governo ha appena rimesso in marcia. Sebbene l’identità digitale contenga una serie di informazioni sul cittadino, Spid risponde al principio di condivisione minima degli attributi.

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