ECONOMY UP

Imprese innovative, la svolta d’autunno (governo permettendo)

Il 2016 si candida a essere un anno di svolta per l’ecosistema delle imprese innovative. L’Italia delle startup si sta irrobustendo ma va ancora sostenuta con convinzione, anche perché sul mercato dell’innovazione si affacciano nuovi competitor

Pubblicato il 16 Set 2016

Giovanni Iozzia

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Se è ancora troppo presto per i bilanci, certamente si può anticipare che il 2016 si candida a essere un anno di svolta per l’ecosistema delle imprese innovative. Nel primo semestre è stata superata la cifra investita in startup in tutto il 2015. A fine luglio il numero delle startup innovative era già il doppio rispetto al 2014. Gli incubatori d’impresa si espandono, mentre cresce l’attenzione delle aziende tradizionali, anche se a investire è più spesso l’imprenditore e non l’impresa. L’Italia delle startup si sta irrobustendo ma va ancora sostenuta con convinzione, anche perché sul mercato dell’innovazione si affacciano nuovi competitor.

Ecco, la politica economica. Su questo fronte i segnali non sono sempre rassicuranti. Le semplificazioni vanno avanti a singhiozzo, come dimostra la telenovela della costituzione di una società on line, senza il notaio. Così come le liberalizzazioni, visto che la discussione in Parlamento del ddl sulla concorrenza è stata ancora una volta rinviata dopo la pausa estiva. Per settembre il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda ha promesso un riordino degli incentivi e dei finanziamenti per le startup. Ci aspettiamo quindi un autunno di decisione sagge e lungimiranti.

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