LA POLEMICA

Chili, giallo sui fondi bloccati in Regione Lombardia

In ballo 1,2 milioni di euro per un progetto aggiudicato all’azienda. La società fondata da Stefano Parisi: “A noi nessuna comunicazione. La mancata erogazione potrebbe causare danni occupazionali”

Pubblicato il 19 Ott 2016

A.S.

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Una delibera rimandata dalla Giunta lombarda per lo stanziamento di 1,2 milioni di euro da destinare a Chili Tv ha dato il via a un “giallo” che coinvolge la Regione e la piattaforma di Pay per view fondata da Stefano Parisi, ex candidato a sindaco di Milano, coordinatore di Energie per l’Italia e candidato alla guida del centrodestra.

Chili, con la consulenza di Assolombarda Servizi, aveva presentato domanda nel dicembre 2014 con un progetto di Ricerca e Sviluppo, ed era stata ammessa a godere del contributo richiesto e alla definizione dell’accordo nell’ottobre 2015. Solo successivamente si era avviato l’iter di formalizzazione, per il quale gli adempimenti tecnici sarebbero ormai tutti conclusi: all’appello mancherebbe soltanto la “formalità”, secondo l’azienda, della votazione della delibera in Giunta. Un atto che “per motivi incomprensibili” si legge in una nota della società che fornisce contenuti in pay per view, non è ancora stato sbloccato.

Attorno a questa vicenda sono nate voci di una presunta telefonata tra un assessore leghista e il leader della Lega, Matteo Salvini che avrebbe spinto per rimandare il provvedimento. Ma c’è anche una spiegazione più semplice, quella secondo cui alla riunione di Giunta sarebbero stati assenti sia il presidente sia l’assessore interessato, Mauro Parolini, che avrebbe dovuto esporre il provvedimento ai colleghi. E questo avrebbe messo l’assemblea sull’avviso di accantonare la delibera e rimandare l’approvazione del provvedimento.

Il progetto prevede, da parte di Chili, investimenti in ricerca e sviluppo pari a 3,2 milioni di euro, che l’azienda ha iniziato a sostenere in proprio già all’aprile 2015, e con la previsione di una crescita occupazionale, con la formazione e l’assunzione di 20 figure qualificate. Fatto sta che Chili “non ha ricevuto nessuna comunicazione in merito alla volontà della Giunta della Regione Lombardia di non corrispondere quanto previsto dal bando di gara – prosegue la nota della società – nel quale Chili aveva partecipato con altre 39 aziende del tessuto economico lombardo”

La mancata erogazione di tali fondi – prosegue il comunicato – mette a rischio tutto il programma, con possibili relativi danni occupazionali“. Per questo a settembre Chili aveva “dato mandato al proprio studio legale di seguire la pratica e informarsi ufficialmente in Regione Lombardia, in modo da evitare che inutili e dannose speculazioni politiche potessero mettere a repentaglio un progetto industriale“.

Chili è una pmi innovativa – prosegue la nota – frutto di investimenti privati che si misura ogni giorno con il mercato e crea posti di lavoro. Se ha potuto accedere ad un contributo di sostegno, ciò è avvenuto in virtù di un dimostrato tasso di innovazione e di crescita occupazionale”. “Molti investitori in questo momento stanno dimostrando interesse nella nostra azienda – conclude Chili – e la strumentalizzazione politica, totalmente disgiunta da motivazioni legate alla gestione aziendale, penalizza lo sviluppo di aziende innovative come Chili, realtà che cercano di competere nel mercato oltre i confini nazionali”.

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