PA DIGITALE

Conservazione digitale, Anorc e Assoprovider contro Agid

Le due associazioni diffidano l’Agenzia e chiedono il ritiro del provvedimento di sospensione degli accreditamenti prevista dal Cad. “Decisione lesiva della concorrenza e che rischia di pregiudicare la diffusione dell’Ict nella PA”

Pubblicato il 25 Ott 2016

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Anorc e Assoprovider con Agid. Le due associazioni hanno inviato oggi una diffida all’Agenzia per l’Italia digitale per chiedere l’immediato ritiro del provvedimento di sospensione degli accreditamenti per l’attività di conservazione di documenti informatici prevista dal Codice dell’Amministrazione Digitale (Cad).

“L’atto emanato dall’Agid è gravissimo poiché creerà non poche distorsioni e disparità su un mercato, quello del digitale, già profondamente instabile a causa delle continue, poco tempestive e non sempre apprezzabili modifiche della normativa di riferimento – spiega Fulvio Sarzana, il legale che ha firmato la missiva per conto dell’Assoprovider – Il provvedimento di sospensione comparso improvvisamente il 20 ottobre sul sito dell’Agid appare in grado di pregiudicare gravemente la diffusione delle tecnologie dell’informazione all’interno della Pubblica amministrazione e di creare distorsioni al mercato delle piccole e medie imprese”.

Per Andrea Lisi, segretario generale di Anorc, “questo pasticcio amministrativo rappresenta una inequivocabile violazione delle regole della concorrenza poiché crea un’ingiustificata disparità di trattamento tra chi ha fatto domanda di accreditamento prima del 14 settembre 2016 e chi ci ha provato dopo, e magari si vede ora anche per questo preclusa la partecipazione a importanti bandi di gara”.

“Chi intende accreditarsi oggi è sottoposto a regole più stringenti di quelle di cui ha goduto, e gode, chi è già accreditato. Inoltre, questo passaggio è ancora più surreale, attualmente non esistono organismi in grado di certificare ciò che viene previsto oggi dal Cad – spiega Lisi – Contro questa decisione illogica avviata da Agid – conclude il Segretario generale di Anorc -, come associazione che opera a tutela del mercato digitale, insieme ad Assoprovider abbiamo già avanzato una richiesta di riesame in autotutela e annullamento d’ufficio di atto illegittimo”.

Le due associazioni, che hanno inviato la missiva per conoscenza anche alla Presidenza del Consiglio ed alla nuova struttura del Commissario per il digitale presso la stessa Presidenza del Consiglio, chiedono congiuntamente all’Agenzia presieduta da Antonio Samaritani: “previa sospensione degli effetti dell’atto e riesame del provvedimento di sospensione dell’accreditamento, di procedere al suo annullamento d’ufficio al fine di garantire piena correttezza e parità di trattamento di tutti i soggetti conservatori accreditati e che intendono chiedere l’accreditamento”.

La scorsa settimana Agid ha annunciato di aver sospeso a decorrere dal 14 settembre 2016 l’accreditamento dei soggetti che svolgono l’attività di conservazione dei documenti informatici, per consentire a coloro che intendano presentare domanda di accreditamento di allegare la relazione di valutazione della conformità rilasciata da uno degli organismi di valutazione che saranno individuati da Accredia, ente italiano di accreditamento. La decisione è stata presa dopo l’entrata in vigore del nuovo Cad.

“I soggetti che intendono avviare la prestazione di servizi fiduciari qualificati o svolgere l’attività di gestore di posta elettronica certificata, di gestore dell’identità digitale di cui all’articolo 64, di conservatore di documenti informatici di cui all’articolo 44-bis presentano all’Agid domanda, rispettivamente, di qualificazione o di accreditamento, allegando alla stessa una relazione di valutazione della conformità rilasciata da un organismo di valutazione della conformità accreditato dall’organo designato ai sensi del Regolamento CE 765/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio del 9 luglio 2008 e dell’articolo 4, comma 2, della legge 23 luglio 2009, n. 99”, spiegava Agid.

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