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Trenta protagonisti raccontano il futuro della PA digitale

Nel sondaggio di fine anno di FPA emergono le aspettative per il 2017 dei principali esperti-docenti e dei dirigenti della PA centrale e locale. Più che i ritardi dei grandi progetti preoccupa l’assenza di un forte piano di accompagnamento pubblico-privato per la fase attuativa delle riforme

Pubblicato il 23 Dic 2016

Alessandro Longo

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Trenta protagonisti dei dieci ambiti della PA digitale si sono espressi nello speciale di fine anno realizzato per Fpa su Forumpa.it (di cui il sottoscritto è direttore responsabile). E il giudizio è grosso modo uniforme: i grandi progetti della PA digitale sono e saranno in ritardo, ma l’impianto – lo scheletro – è stato stabilito. Manca adesso un piano di attuazione che con cura certosina e capillare renda tutto questo realtà diffusa, lavorando con i diversi soggetti locali e anche- laddove previsto- privati. E’ questa la principale preoccupazione degli esperti.

Abbiamo insomma lo scheletro ma non la creatura compiuta, di muscoli, tendini e intelligenza. Ecco perché nonostante il tanto lavoro fatto nel 2016- mai così tanto da parte di un Governo italiano per il digitale- non ci sono ancora di fatto risultati evidenti al cittadino. Non è cambiata la sua vita, ancora. Del resto, solo le creature viventi, non gli scheletri, si muovono e agiscono nel mondo.

Il bilancio che traiamo dai 30 contributi rispecchia molto le conclusioni dell’annuario FPA 2016, pubblicato in questi giorni. Le norme non bastano. Serve- ed è mancato- un accompagnamento che passi dalle persone, dalla cultura, dalla generazione di valore per la collettività dei soggetti coinvolti (cittadini, personale PA, imprese).

LEGGI I 30 INTERVENTI DELLO SPECIALE

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