Spid, bisogna spingere sulla terza “chiave” di sicurezza

Entro l’anno dovrà essere rilasciato il livello che permette l’integrazione con la Cie. Si lavora alla strutturazione di Italia Login. Intanto l’Inps attiva il servizio di richiesta dell’anticipo pensionistico accessibile anche via pin unico

Pubblicato il 23 Gen 2017

Federica Meta

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Il 2017 sarà per Spid l’anno della sicurezza a tutto tondo. Nell’anno dovrebbe essere infatti rilasciato il terzo livello di sicurezza del sistema pubblico di identità digitale, che al momento è fermo ai primi due livelli. Ed è proprio a questo livello più alto che si potranno realizzare sinergie con la carta di identità elettronica che si è rimessa in marcia, dato che permetterà l’accesso ai servizi tramite password e smart card. Sebbene l’identità digitale contenga una serie di informazioni sul cittadino, Spid risponde al principio di condivisione minima degli attributi.

Il primo livello permette l’autenticazione tramite ID e password stabilita dall’utente mentre il secondo aggiunge la generazione di una one time password aggiuntiva; il terzo prevede l’aggiunta di uan smart card. Secondo gli esperti, il terzo livello di Spid sarà anche quello più diffuso perché disegnato per garantire l’accesso ai servizi più delicati e sensibili, come ad esempio i pagamenti.

Il completamento dei livelli di sicurezza renderà più agevole anche la strutturazione di Italia Login, il punto unico di accesso dei servizi pubblici digitali a cui sta lavorando il governo.

Secondo la ricerca dell’Osservatorio Agenda Digitale del Politecnico di Milano, oltre 3 italiani su 4 auspicano lo sviluppo di un unico sito web di riferimento per tutti i servizi offerti dalla PA. Ma non è solo un tema di sito unico è una questione di ubiquità: la PA, per gli italiani, dovrebbe essere presente ovunque ce ne sia bisogno e non necessariamente in modo virtuale. Se, quindi, quasi il 50% degli italiani esprime interesse alla proposizione di servizi pubblici tramite i social network, il 42% auspica un’integrazione dei servizi online con i servizi di home banking, e addirittura il 58% desidera poter accedere ai servizi pubblici anche presso gli sportelli bancari, i tabaccai, i supermercati o le farmacie.

In questo quadro l’Agenzia per l’Italia digitale ha iniziato ufficialmente i lavori di progettazione e definizione di Italia Login.

Punto di partenza per la creazione dei servizi di nuova generazione sono le Linee guida di service design. Si tratta di principi e strategie che dovranno ispirare la fase di progettazione di servizi semplici, intuitivi e facili da usare e guidare le singole amministrazioni nel loro sviluppo. Secondo le linee guida, le prestazioni devono essere accessibili, facili da usare per tutti, a prescindere dal livello di istruzione dell’utente, dalla lingua, da eventuali disabilità. “Il servizio offre al cittadino il soddisfacimento di un’esigenza reale, che migliora la sua vita e il rapporto con l’ente; evita interazioni non necessarie e ripetitive, conservando e raccogliendo le informazioni fornite in modo sicuro e trasparente – spiegano da Agid – Si devono creare servizi così semplici e intuitivi che i cittadini possano preferire a quelli tradizionali. Ogni servizio è facile da usare, in ogni passaggio è chiaro cosa è stato fatto e cosa è possibile fare, i messaggi sono scritti in linguaggio comprensibile. Il servizio è realizzato e diffuso attraverso gli strumenti e i canali effettivamente utilizzati dai cittadini utilizzando standard, linee guida e infrastrutture condivise”.

Intanto Spid ingrana la marcia. Hanno raggiunto quota 1 milione le identità digitali erogate mentre è in forte crescita il numero dei servizi disponibili attraverso il Pin unico. Secondo i dati forniti da Agid solo dalla settimana dal 4 al 10 di gennaio le identità digitali rilasciate dai 4 Identity Provider (Poste, Tim, Infocert e Sielte) sono state 70mila. Dai primi mesi di quest’anno, oltre ai 4.273 servizi già disponibili da parte di 3.720 amministrazioni pubbliche, sarà possibile con Spid richiedere l’anticipo finanziario a garanzia pensionistica (Ape). Tra le nuove adesioni delle amministrazioni figurano la Regione Lombardia, la Basilicata e i comuni di Firenze, Verona, Livorno, Empoli, Modena, Bari (con 25 comuni di area vasta) e Roma Capitale. “La forte crescita registrata da novembre (oltre 500mila nuove identità in 40 giorni) è per gran parte riconducibile all’attivazione dei servizi App 18 (bonus-cultura per i diciottenni) e Carta del docente per l’aggiornamento professionale”, spiegano dall’Agenzia. I docenti italiani hanno trovato i 500 euro per l’aggiornamento professionale nel loro “borsellino elettronico”. In altre parole, il budget per partecipare a corsi di formazione o acquistare beni e servizi diventa virtuale. Il governo si aspetta che un’ulteriore spinta arrivi dalle iscrizioni online a scuola. L’accesso facilitato alla procedura per chi è dotato di un’identità digitale potrebbeessere l’ulteriore chiave di volta per la diffusione.

E anche l’Inps scende in campo per diffondere Spid. Come? Con un kit informativo pubblicato sul sito istituzionale e 150mila buste arancioni integrate con le informazioni sulle innovazioni pensionistiche, dirette soprattutto alla platea interessata all’Ape sociale, l’anticipo pensionistico. “Obiettivo della campagna è spingere il maggior numero di persone ad avere una identità digitale per interloquire con noi, per avere man mano informazioni e simulazioni su questa innovazione dell’Ape”, spiega il presidente Tito Boeri. Interessata è una platea di 285.000 persone, che hanno i requisiti per eccedere alla misura, di cui però la maggior parte già dotate delle credenziali per l’accesso al sito”.

Certo sono lontani i 3 milioni di pin che il ministro della PA, Marianna Madia, auspicava si attivassero entro marzo 2017. Ma da Palazzo Vidoni fanno sapere che la strada ora è tutta in discesa.

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