IL PROGETTO

Anagrafe Unica, Cannarsa: “Il sistema è pronto, ora tocca ai Comuni”

L’Ad di Sogei: “Dal punto di vista informatico, il progetto è collaudato e operativo. Adesso le PA locali devono iniziare ad implementarlo”. Ma avverte: “Servono leggi più snelle”. Incontro con Assosoftware per accelerare sul roll out

Pubblicato il 22 Feb 2017

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L’Anagrafe nazionale della popolazione residente è un progetto dal punto di vista informatico “completato, collaudato e pienamente operativo”, come dimostra il suo pieno utilizzo da novembre 2016 nel Comune del ravennate di Bagnacavallo. Ora tocca ai Comuni superare gli ostacoli e cominciare ad implementarlo. E’ il messaggio lanciato dall’amministratore delegato di Sogei, Cristiano Cannarsa, in audizione alla Commissione d’inchiesta sulla digitalizzazione e l’innovazione della PA.

“I risultati della Sogei – ha rivendicato – sono ottimi. Il progetto è pronto ad essere utilizzato in tutti i Comuni, ma chiaramente è un progetto di collaborazione. Se una delle due parti non vuole il matrimonio, non si può forzarla”.
Cannarsa ha ribadito più volte che il problema per la mancata diffusione dell’Anagrafe “non è informatico”. “Non è Sogei il soggetto che può aver ostacolato” la partenza massiccia del progetto, quanto “il tempo amministrativo e legislativo”. “Per progetti importanti, strategici forse andrebbe fatta una riflessione sull’opportunita’ di un processo legislativo più snello”, ha sottolineato l’Ad.

A frenare, dunque, sarebbero gli stessi Comuni che utilizzano software già rodati per gestire le loro anagrafiche. “Posso capire che per i Comuni e per le software house locali la rinuncia all’anagrafe sia un fatto difficile, anche se i Comuni possono dotarsi di una copia in loco – ha sottolineato a questo proposito Cannarsa – che si è notato già in fase di sperimentazione dalla freddezza dei 27 comuni coinvolti. Sogei ha sempre offerto collaborazione anche di fronte a queste resistenze, inviando persone in loco”.

I sistemi anagrafici sono diversi da comune a comune e i costi di subentro sono a carico dei Comuni.

I gestionali utilizzati nelle PA locali sono per lo più disegnati per svolgere una serie complessa di servizi (non soltanto quelli demografici) che ruotano intorno ai dati anagrafici: servizio tributi, contabilità e a cascata una serie di servizi connessi fra cui servizio mensa, trasporti, servizi cimiteriali. Dati che a loro volta confluiscono nei database delle forze dell’ordine.

Prevedere l’utilizzo di un gestionale ad hoc per l’anagrafe implicherebbe un cambio di mansioni, processi e di mentalità profondo per i dipendenti comunali, abituati da sempre a usare il gestionale del comune.

La questione di fondo, è trovare un sistema efficiente che secondo i Comuni è quello di collegare i gestionali esistenti, tramite web services, all’Anagrafe unica senza l’obbligo di adottare l’applicativo Sogei, che potrebbe rivelarsi un’ottima soluzione alternativa invece nei Comuni che espressamente chiedessero di adottarlo. Ma senza imposizioni. In questo senso Cannarsa ha detto che in prevalenza i Comuni lavorano con i web services mentre altri prediligono le web application

Per trovare la quadra Sogei e il Team Digitale di Piacentini hanno incontrato Assosoftware, l’associazione che riunisce i produttori di sistemi IT. L’obiettivo dell’incontro era fare il punto sul progetto e rimuovere gli ostacoli che impediscono un’accelerazione nel processo di subentro dei Comuni verso l’Anpr.

Sogei e Piacentini hanno voluto rassicurare le aziende di software rispetto alla volontà di proseguire con l’integrazione tra i servizi pubblici e le applicazioni gestionali (la cosiddetta modalità web service) secondo il modello già funzionante presso il Comune di Bagnacavallo, già subentrato nel novembre scorso e ora collegato ad Anpr con il proprio software demografico.

Le software house, dal canto loro, si sono dichiarate pronte ad avviare il subentro dei propri Comuni clienti, partendo da quelli sperimentatori, ribadendo l’importanza di una pianificazione concordata che tenga conto delle risorse a disposizione e delle peculiari caratteristiche dei Comuni stessi.

Ma per il presidente della commissione Paolo Coppola, le parole di Cannarsa non sono state sufficienti a capire il perché di tanto ritardo. “Purtroppo l’audizione di oggi di Sogei non ha dissipato tutti i dubbi sul progetto ANPR – dice il deputato Pd – da una parte a causa del fatto che, nonostante la commissione avesse chiesto informazioni sui costi del progetto già giovedì scorso, oggi l’ing. Cannarsa non è stato in grado di fornirceli. Dall’altra le spiegazioni relative al mancato coinvolgimento dei produttori di software, come pure la scelta di sviluppare ex novo il software invece di estenderne uno esistente o, ancora, il motivo per cui dei 27 comuni sperimentatori, solo uno abbia raggiunto la fine della sperimentazione con successo, sono ancora insoddisfacenti. Sicuramente la Commissione approfondirà il tema con successive audizioni dei vari soggetti coinvolti per comprendere le eventuali criticità, in modo da valutare l’opportunità di interventi normativi che permettano di velocizzare il completamento di un progetto fondamentale per l’efficienza della PA e che non può in nessun modo considerarsi concluso fino a quando tutte le anagrafi locali saranno migrate nell’unica anagrafe nazionale. Sarà anche molto importante valutare le eventuali criticità del modello ‘in house orizzontale’, assicurando qualità nei processi di raccolta dei requisiti da parte dei portatori d’interesse, nei processi di sviluppo e nei processi di rilevazione della soddisfazione dell’utenza”.

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