FORUM PA 2017

PA digitale, si apre la partita dell’Api economy

Forum PA 2017 accenderà i riflettori sulla collaborazione pubblico-privato. Servizi online e risorse per l’innovazione al centro del dibattito. Appuntamento a Roma dal 23 al 25 maggio

Pubblicato il 15 Mar 2017

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La partnership pubblico-privato per l’innovazione della PA è un tema classico da convegni, più citata e invocato che non praticato davvero. Qualcosa però sta velocemente cambiando e quello che era più un’aspirazione che un programma operativo entra invece nell’operatività. FORUM PA 2017 (23-25 maggio) sarà il luogo in cui questo paradigma sarà esaminato, spiegato, condiviso con tutti gli attori pubblici e privati attraverso convegni, seminari, presentazioni di progetti, momenti di formazione aperti ad amministrazioni e aziende.

Tre le ragioni di questa accelerazione che potrà aprire importanti prospettive di mercato alle nostre aziende innovative, sia grandi che piccole.

· La prima si chiama “Api Economy”: la realizzazione di nuovi sistemi informativi che prevedano l’esposizione dei servizi via API abilita immediatamente una trasformazione interna alla PA nel modo in cui le diverse amministrazioni ed i diversi dipartimenti si interfacciano e cooperano tra di loro e con terze parti. Le API consentono di disegnare i procedimenti amministrativi in modo flessibile e permettono una migliore interazione con le amministrazioni attraverso l’apertura dei servizi ad altri soggetti, anche privati, che possono “comporre” a loro volta nuovi servizi per la collettività, consentendo nuovi modelli di partecipazione del mercato nella creazione di valore pubblico e contribuendo in questo modo alla ottimizzazione della spesa delle amministrazioni.

In questo scenario, in cui gran parte dei servizi della PA sono esposti ed accessibili dall’esterno, le imprese possono costruire i differenti servizi disponibili, aggiungendo eventualmente ulteriori contenuti (dati di terze parti, funzionalità analytics, georeferenziazione, etc.), per comporre servizi a più alto valore per i fruitori (cittadini, categorie, imprese, etc.). Questo scenario porta ad una co-erogazione dei servizi digitali pubblici, in cui le imprese fanno da front end, gestendo l’interazione con i fruitori e mettendo a disposizioni un ricco portafoglio di servizi ad alto valore facilmente utilizzabili sui diversi canali.

· La seconda opportunità che abbiamo davanti è “spaziale”, riguarda infatti come collochiamo l’amministrazione nello spazio immaginario in cui si svolge la vita dei cittadini. Per spiegarlo meglio rifacciamoci ad un esempio classico della “nuova” PA: quello dei servizi online. L’amministrazione digitale, che ha assorbito innovazione tecnologica ma non ha cambiato pelle, immagina un luogo unico, una specie di Grande Portale Gentile, dove c’è tutta la PA e dove il cittadino che cerca bene, e che sa anche cosa cercare, trova tutti i servizi e tutte le informazioni. “Venite da noi e troverete quel che cercate” sembrano dire questi imbonitori digitalizzati, peccato però che siamo uno dei Paesi europei con la massima disponibilità di servizi digitali e siamo tra gli ultimi nel loro effettivo uso (dietro di noi solo Slovacchia, Bulgaria e Romania). La scelta antitetica che auspichiamo e che apre ad una più stretta collaborazione con le imprese innovative, piccole e grandi, prende atto che i cittadini non sono sui portali, ma che usano altri strumenti e altri ambienti e piuttosto che chiamarli dove è l’amministrazione, spinge l’amministrazione ad andare dove sono loro. Insomma meno portali, meno servizi a cui non accede nessuno e più “app”, più “mobile services”.

· Infine le disponibilità finanziarie che lo sviluppo delle agende digitali regionali, rese possibili dai finanziamenti delle politiche di coesione su base regionale (i POR-Piani Operativi regionali), abilitano per gli obiettivi tematici 2014-2020 “agenda digitale” e “rafforzamento amministrativo”. Assieme ai finanziamenti dei Piani Operativi Nazionali (PON) stiamo parlando di circa 10 miliardi per l’innovazione nei sette anni di programmazione.

Insomma un momento di grandi opportunità, che comincia ad essere visibile anche nei numeri se, come testimonia il rapporto Assinform 2016, dopo anni di calo la spesa complessiva per l’ICT dell’amministrazione pubblica ricomincia, seppur timidamente, a salire.

FORUM PA, che nasce ventotto anni fa proprio intorno alla collaborazione pubblico-privato per l’innovazione, dedica gran parte dell’attività della prossima edizione a queste nuove opportunità di mercato e le esamina tenendo ben presente il nuovo codice degli appalti che mette a disposizione delle amministrazioni strumenti molto più flessibili e innovativi per creare “partnership d’innovazione”. Sono strumenti noti e molto usati in tutta Europa, oggetto delle famose direttive 23, 24 e 25 dell’Unione Europea, ma ancora poco praticati in Italia.

FORUM PA 2017, in programma nel nuovo prestigioso Palazzo dei Congressi “La Nuvola” di Roma-EUR dal 23 al 25 maggio, presenterà un programma congressuale (qui il primo rilascio che sarà a mano a mano implementato) che si articola in quattro tipologie diverse di eventi aperti alla partecipazione attiva di aziende e amministrazioni:

– Gli “scenari” che pongono i grandi temi dello sviluppo equo e sostenibile nell’ottica di un’agenda per i prossimi quindici anni. Ciascuno dei temi sarà visto dal punto di vista della sostenibilità ambientale, economica e sociale; della partecipazione attiva di tutte le componenti della società; della trasformazione digitale intesa come costruzione di una piattaforma abilitante.

– I “convegni tematici” dedicati alle singole grandi politiche d’innovazione: dai temi della PA digitale alle politiche di sviluppo e coesione; dal tema delle politiche attive del lavoro al tema della riforma dell’amministrazione; dalla sussidiarietà orizzontale alla governance delle città e dei territori; dall’open government ai grandi programmi di politica industriale come “Industria 4.0” o la digitalizzazione in Agricoltura.

– I “tavoli di lavoro”, che si svolgeranno tra addetti ai lavori, a porte chiuse e su invito, serviranno a definire meglio le agende di lavoro dei convegni e a porre sul tavolo le raccomandazioni per l’effettiva implementazione dei progetti d’innovazione.

– I “seminari”, che propongono concise e mirate occasioni di formazione per i dipendenti pubblici su temi di grande attualità e che presentano loro novità importanti di processo e/o di prodotto e esempi di successo da cui copiare.

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