LA SURVEY

PA sempre più mobile: il 66% dei dipendenti lavora con lo smartphone

È quanto emerge dal report realizzato da Wind Tre e Network Digital4. Riduzione dei costi e cybersecurity le priorità assolute della trasformazione digitale. Cresce la fame di smart working, Giga e cloud

Pubblicato il 28 Mar 2017

Andrea Frollà

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Le Pubbliche amministrazioni italiane sono sempre più connesse e omnicanali. E l’utilizzo di notebook, smartphone e tablet in ufficio stanno smuovendo l’interesse della PA nei confronti dello smart working, a patto di garantire risparmio e sicurezza all’organizzazione e alle attività quotidiane. Sono queste le principali indicazioni che emergono da un rapporto elaborato dal Network Digital4 in collaborazione con Wind Tre, che segnala una crescente attenzione alle prospettive offerte dal lavoro agile e, allo stesso tempo, all’importanza di essere protetti dai rischi informatici quando si lavora. Se a tutto questo si aggiunge una sforbiciata alla voce costo è ancora meglio.

Le tec­nologie dell’informazione e della comunicazio­ne costituiscono un supporto strategico dei processi amministrativi della PA italiana in termini di efficienza e qualità nei servizi per i cittadini. Riduzione sensibile dei costi per la collettività e introduzio­ne di sistemi innovativi di e-gov sono i grandi cambiamenti apportati dall’evoluzione digitale a livello di gestione e di relazione, in un’ottica avanzata di Citizen relationship management.

Costi e sicurezza le priorità – Un dato estremamente significativo riguarda le priorità indicate dalle PA rispetto ai piani di digitalizzazione: il risparmio sui costi, indicato dal 73% dei responsabili IT e la garanzia della sicurezza rispet­to ai servizi utilizzati (70%). A seguire, a gran­de distanza, i manager segnalano la necessità di fornire terminali e connettività a un numero crescente di dipendenti (32% del campione) e di aumentare la capacità di navigazione in termini di Giga (25% del panel).

Rispetto al tema della riduzione dei costi, infine, il 39% delle aziende sta valutando formule tariffarie flat men­tre 7 aziende su 10 (70%) stanno pen­sando di rivolgersi a soluzioni in cloud per ridurre i costi di gestione e manu­tenzione delle infrastrutture (citando come esempio il centralino virtuale).

Gli esperti che hanno curato la survey hanno inoltre mappato le attività per le quali viene utilizzata la connessione Internet da parte dei dipendenti statali. Quasi 9 aziende su 10 (85%) si con­nettono per gestire la posta elettronica, segno che i processi di dematerializ­zazione iniziano a portare un cambiamento vir­tuoso, rispetto a un mondo incentrato fino a poco tempo fa esclusivamente sulla comunicazione cartacea. Al secondo posto della classifica c’è l’u­tilizzo della intranet aziendale, che indica l’uso in­tensivo della connessione da parte del 67% delle Pubbliche Amministrazioni intervistate. A connet­tersi al Web per lavorare con il gestionale sono 5 aziende su 10, seguito da un 49% che usa la Rete per accedere alla rubrica dei contatti, a pari merito con chi si connette per risolvere i proces­si di gestione documentale.

Spinta mobile da notebook e smartphone – Secondo il rapporto di Digital4 e Wind Tre è essenziale “mettere i cit­tadini e le imprese al centro dell’azio­ne amministrativa, riorganizzando in termini tecnologici i proces­si di back office e di front office attraverso un cambiamento che molte PA propongono anche all’interno dell’organizzazione, prevedendo adeguati strumenti di cooperazione tra processi e servizi di diversi enti”. L’uso delle tecnologie digitali a supporto dell’ope­ratività quotidiana delle Pubbliche amministra­zioni nostrane si concentra oggi su una combinazione di soluzioni in cui il binomio personal computer e telefono fisso rimane predominante.

I dipendenti di tutte le PA, nessuna esclusa, utilizzano infatti ogni giorno il pc e il 93% delle aziende pubbliche utilizza il telefono fisso. Da segnalare il matrimonio con il mobile di molti Comuni ed enti locali: il 72% delle aziende impiega notebook a supporto del loro lavoro, mentre il 66% usa gli smartpho­ne, il 23% i tablet e il 13% le webcam. Per motivi legati alla governance e alla sicurezza, i dipen­denti adoperano prevalentemente dispositivi aziendali. Solo il 15% delle aziende intervistate ammette il principio del Bring your own device.

Cresce l’interesse per lo smart working – A fronte delle scelte che orientano le valutazioni e gli investimenti futuri della PA italiana, la ricerca ha messo in luce chiari segnali di cambiamento ri­spetto alla realizzazione di servizi neces­sari per abilitare lo smart working. Più di 4 aziende su 10 (43%) alla domanda “Sa­reste interessati alla possibilità di offrire ai dipendenti un ampio serbatoio di Giga a cui ognuno di loro potrebbe liberamente attingere, a seconda delle esigenze di la­voro?”, hanno risposto positivamente, con uno spaccato di dettaglio che rende ancora più evidenti i trend. Il 31% dei sì precisa che la connessione dati è fonda­mentale a supporto dello smart working e il 22% dei sì conferma l’esigenza di connessione dati da parte dei dipenden­ti.

Dalle interviste ai responsabili dei sistemi informativi della PA italiana emerge naturalmente l’importanza di garantire connessione In­ternet performante, per garantire il processo di digi­talizzazione degli enti pubblici. Processi più snelli ed efficienti si traducono, spiega il report, in una capacità maggiore di intercettare in maniera più efficace il consumatore/cittadino digitale ma anche ottenere maggiore efficienza interna, a beneficio di un netto miglioramento dei servizi pubblici.

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