STRATEGIE

Sicurezza, Minniti: “Scudo anti-hacker a difesa delle elezioni politiche”

Il ministro dell’Interno: “L’Italia può contare su un’infrastruttura a prova di distorsioni. Strategia forte che si avvale anche di giovanissimi cervelli e delle eccellenze in ambito accademico”

Pubblicato il 19 Ott 2017

A.S.

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“Sulla cybersecurity abbiamo messo in piedi una grande infrastruttura protettiva per difenderci. Non ci saranno condizionamenti alle elezioni”. E’ quanto afferma in una intervista alla Stampa Marco Minniti, ministro dell’Interno, ricapitolando con il quotidiano torinese le iniziative che il governo ha messo in campo nel tempo per fare fronte alle esigenze nazionali di cybersecurity. “Dopo la direttiva Monti del 2013 adesso abbiamo la direttiva Gentiloni sulla cyberdefence – ha ricordato Minniti – Uno scudo basato su tre pilastri, che compongono la risposta unitaria del sistema paese. Il più importante ovviamente è la prima linea costituita dall’Intelligence, dalle Forze armate, dalla Polizia postale e dal Dis che coordina il tutto”.

Ma la strategia del governo, sottolinea il ministro, punta anche sulla collaborazione con i giovani talenti del settore: “Pochi lo sanno – prosegue Minniti – ma abbiamo messo in piedi un’alleanza con il mondo dell’accademia, abbiamo costruito un rapporto con 500 docenti italiani e un elevato numero di facoltà che ci tengono aggiornati. Stiamo puntando su giovanissimi cervelli. Selezioniamo un’avanguardia digitale anche prima dell’ingresso all’università, perché il rapporto con il web, come è noto, è inversamente proporzionale all’età”.

Quanto ad eventuali minacce cibernetiche in vista delle prossime elezioni politiche, “Non siamo al momento a conoscenza di elementi di minaccia – sottolinea Minniti – non c’è nulla che ci faccia pensare che le elezioni politiche possano essere condizionate. Ma la nostra, come dicevo, non è una tranquillità ‘statica’, abbiamo un’infrastruttura protettiva”.

Poi il responsabile del Viminale si sofferma sulla partecipazione a un incontro ad hoc, al G7, dei big internazionali dell’online, da Google a Twitter, da Facebook a Microsoft: “Un segnale importante – afferma in ministro – Il nostro obiettivo è una grande alleanza fra governi e provider contro il terrorismo. Bisogna trovare il modo di intervenire senza mettere in discussione la grande apertura democratica consentita dai social e dall’accesso alla Rete. Penso che si debba studiare con loro un sistema di blocchi automatici di specifici contenuti. Tecnicamente è possibile”

Proprio al tema della sicurezza informatica sarà dedicata l’edizione 2017 del Cybersecurity 360 Summit (qui le registrazioni) di Digital 360, che si terrà il 14 novembre al centro congressi Roma eventi piazza di Spagna. L’obiettivo è di evidenziare qual è lo stato dell’arte in Italia sulla sicurezza informatica, a che punto è l’attuazione della strategia nazionale, come si sta muovendo il mondo della ricerca e che contributo è in grado di offrire al settore, quali sono i miglioramenti possibili e come possono essere implementati nella strategia complessiva.

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