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PA digitale, la ricetta della Camera: “Più investimenti sulle skill”

La commissione di inchiesta approva la relazione finale. Il presidente Paolo Coppola: “Digitale unico modo per evitare sprechi di denaro pubblico”. La relatrice Enza Bruno Bossio: “Migliorare il procurement”

Pubblicato il 26 Ott 2017

F.Me.

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Investire sul capitale umano e arginare gli sprechi. Sono questi i punti chiave della relazione finale del lavoro della commissione di inchiesta sulla PA digitale, approvata oggi all’unanimità.

“L’anno di attività della Commissione di inchiesta si è rivelato estremamente positivo: sono state rilevate non solo criticità ma anche alcune buone pratiche, sinonimo che una digitalizzazione efficiente può portare a una reale trasformazione della PA – spiega il presidente Paolo Coppola – Mai come in questo momento, però, è necessario investire sul capitale umano, una priorità assoluta per i risparmi della PA, non più procrastinabile. La trasformazione digitale della PA non è solo il modo obbligato per utilizzare meglio il denaro pubblico, ma soprattutto lo strumento più efficace nella lotta alla corruzione e questa lotta ha bisogno di persone competenti”.

“La Commissione si è concentrata su una serie di filoni di inchiesta specifici, anche se avrebbe potuto approfondirne degli altri – afferma la deputata Enza Bruno Bossio, relatrice del documento finale – Il tema centrale ha riguardato come migliorare il processo di acquisto in Ict nella Pubblica Amministrazione, per ottenere un rapporto più efficace tra gli investimenti effettuati e risultati realmente ottenuti. Tra le conclusioni più rilevanti a cui siamo giunti, è emersa la necessità di far crescere una classe dirigente all’interno della PA con innovative competenze digitali, che non siano utili solo per meglio valutare la qualità del software, ma si riveli efficace soprattutto dentro un processo di trasformazione culturale, economico e sociale che quarta rivoluzione industriale impone al modello di sviluppo dei Paesi più avanzati”.

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