Abi, a Roma il primo forum internazionale sulla e-justice

Processo civile telematico e digitalizzazione dei procedimenti burocratici. Se ne parla all’evento organizzato dall’Abi con il patrocinio del ministero della Giustizia che prende il via oggi

Pubblicato il 12 Ott 2010

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Processo civile telematico, digitalizzazione delle procedure
interne ai procedimenti giudiziari, implementazione dell'uso
delle Pec. Di questo e di molto altro si parlerà al primo Forum
internazionale “Abifore-justice 2010” sullo sviluppo della
giustizia digitale in Italia e in Europa, promosso dall’ABI con
il patrocinio del Ministero della Giustizia, che apre oggi a
Roma. 

"In Italia il progetto di digitalizzazione della giustizia
procede a ritmo sostenuto fa sapere l'Abi -.  9 i Tribunali in
cui è già attivo il Processo civile telematico per lo scambio
degli atti online (a fine 2010 saranno 14); 24 quelli che possono
emettere decreti ingiuntivi via web; 52 le Procure della Repubblica
che hanno aderito ai Protocolli organizzativi promossi dall’ABI
per l’efficienza delle procedure, l’uso degli strumenti
informatici e la riduzione dei costi negli accertamenti
penali".
In questo contesto il Forum si pone come un’importante occasione
di dialogo sull'evoluzione della giustizia elettronica (civile,
penale, amministrativa, tributaria e del lavoro), i riflessi
positivi per la competitività delle imprese e le soluzioni
concrete per rendere i servizi più facilmente accessibili, rapidi
e meno costosi e mettere a confronto iniziative e progetti
nazionali con quelli adottati in altri Paesi dell'Unione
Europea.

Parte rilevante dell'evento sarà dedicata al processo civile
telematico (Pct). Il progetto, previsto dal Protocollo d’intesa
Abi-Ministero della Giustizia nel 2006 – è oggi concreta realtà
e permette lo scambio telematico degli atti informatici firmati
digitalmente tra avvocati, giudici e cancellieri e l’invio di
notifiche elettroniche. Ciò comporta procedure più semplici,
tempi rapidi, servizi più efficienti a costi ridotti. "Il Pct
è attivo in 9 dei 14 Tribunali interessati dal Progetto (Roma,
Milano, Torino, Catania, Brescia, Genova, Padova, Bologna, Verona)
rimamca l'assocoazione -. Entro la fine del 2010 saranno
operative anche le sedi giudiziarie di Bari, Monza, Firenze, Napoli
e Palermo".
I Tribunali in cui hanno valore legale i decreti ingiuntivi
telematici ad oggi sono 24: Milano, Napoli, Genova, Catania,
Padova, Brescia, Vigevano, Lodi, Varese, Voghera, Lecco, Pavia,
Monza, Sondrio, Busto Arsizio, Como, Bergamo, Crema, Cremona,
Mantova, Modena, Bologna, Rimini e Verona.

L'impegno dell'Abi riguarda anche la formazione. Attraverso
il contributo di Abiformazione è stato sviluppato il portale
Abifore-justice, un progetto di formazione e-learning destinato a
magistrati, cancellieri, avvocati e a tutti gli operatori del
settore giudiziario (circa 400mila i professionisti coinvolti) per
favorire la conoscenza e l'adozione degli strumenti del
Processo civile telematico e, più in generale, di tutti i servizi
della giustizia elettronica.

L’Abi ha, inoltre, promosso e sostenuto la realizzazione del
Punto di Accesso Telematico (Pda AbiGiustizia), infrastruttura
indispensabile all’erogazione di tutti i servizi telematici del
dominio giustizia (invio atti giudiziari, pagamenti telematici
spese di giustizia, consultazione fascicoli processuali, richiesta
copie, ecc.). Questo Progetto ha il patrocinio del Ministero della
giustizia, del Consiglio Nazionale Forense, del Consiglio Nazionale
del Notariato, del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e
di molti Ordini forensi.

La collaborazione di banche e Magistratura si sostanzia anche con
la realizzazione di una serie di iniziative a livello territoriale
come i Protocolli organizzativi per la messa a punto di best
practice per lo svolgimento degli accertamenti bancari in materia
penale. Ad oggi sono 9 i Protocolli organizzativi siglati
dall’ABI con alcune Procure Generali (Cagliari, Genova, Lecce,
Napoli, Perugia, Reggio Calabria, Roma, Salerno e con il
Procuratore Nazionale Antimafia), sono già operativi in 52 Procure
della Repubblica e hanno l’obiettivo di incrementare la rapidità
e la qualità nell’attività d’indagine bancaria penale e la
riduzione dei costi operativi, sia per le banche che per la
magistratura.

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