PA, online gli atti pubblici. Ma mancano le regole tecniche

Dal primo gennaio 2011 si sposta sul web l’albo per la pubblicità legale di amministrazioni e enti pubblici. Sulle norme operative, ancora assenti, al lavoro un gruppo di esperti e dipendenti pubblici. Anorc: “Consegneremo la bozza definitiva al ministro Brunetta a fine consultazione”

Pubblicato il 08 Nov 2010

Dal primo gennaio 2011 entrerà in vigore una norma “epocale”:
la pubblicità legale dovrà essere garantita solo online, sui siti
istituzionali di PA (il cosiddetto albo online), così come
previsto dall’articolo 32 della legge 18 giugno 2009 n. 69. La
normativa primaria prevedeva un decreto applicativo che avrebbe
dovuto spiegare alle PA come procedere. Del decreto, però, non
c’è traccia, ma il termine si sta avvicinando e le problematiche
da risolvere sono ancora molte.

Per questi motivo un Gruppo interdisciplinare composto da
professori universitari, funzionari di ministeri, università e
enti locali, giuristi esperti di diritto dell’informatica,
archivisti, ingegneri e professionisti del settore hanno sviluppato
una
bozza di Dpcm con la collaborazione di un Gruppo per la
revisione tecnico-applicativa, formato da esperti e dipendenti di
amministrazioni pubbliche (Regioni, Province, Comuni, Università,
Camere di commercio) ma anche personale proveniente dalle
amministrazioni statali, quali il ministero per i beni e le
attività culturali, DigitPA, una Procura Generale e la stessa
Presidenza del Consiglio dei ministri.

La prima bozza del documento è aperta a consultazione pubblica sul
sito www.anorc.it fino al 15 novembre 2010. In questo modo chiunque
potrà inviare osservazioni, integrazioni, richieste di chiarimenti
o anche semplicemente critiche. Una volta terminata la
consultazione, in un incontro nazionale verrà consegnata al
ministro delle PA e Innovazione, Renato Brunetta la bozza
“definitiva”.

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