PA, stretta sulla dematerializzazione: approvato il nuovo Cad

Ok dal Cdm alla versione aggiornata del Codice dell’amministrazione digitale in vigore dal 2005: spinta all’uso di procedure elettroniche e obbligo per le amministrazioni di creare un ufficio unico per l’Ict. Previste sanzioni per gli enti inadempienti. Brunetta: “Una grande riforma”

Pubblicato il 22 Dic 2010

Il Cdm dà il via libera al nuovo Codice dell’amministrazione
digitale. Ad annunciarlo lo stesso ministro Brunetta che la riforma
l’ha a lungo sostenuta. “Oggi abbiamo approvato il nuovo codice
dell'amministrazione – ha detto nella conferenza stampa al
termine del Consiglio dei ministri di stamattina – È un
provvedimento di estrema importanza di digitalizzazione della
pubblica amministrazione, uno dei punti del programma di governo
che fa seguito al codice del 2005 del ministro Stanca: è un
aggiornamento, un rilancio di quel codice”.
“Oggi – ha concluso – viene completata una grande riforma della
pubblica amministrazione”.

Le nuove regole destinate a far decollare la PA verso l'era
digitale vennero approvate in via preliminare lo scorso febbraio.
In dieci mesi il testo della riforma ha subito una serie di
modifiche, passando anche al vaglio del Consiglio di Stato e
ottenendo, a metà novembre, l'approvazione delle commissioni
parlamentari.

Nello specifico la riforma punta su quattro direttici: premiare le
migliori pratiche; assicurare un miglior servizio e relazioni
semplificate con i cittadini e le imprese; implementare e
controllare la digitalizzazione dell’amministrazione e alimentare
tale processo con i risparmi derivanti dalla riorganizzazione delle
strutture e dei servizi; incrementare la sicurezza dei dati, dei
sistemi e delle infrastrutture.

I maggiori benefici si realizzeranno nei settori sanità e
giustizia. Il Cad introduce misure premiali e sanzionatorie,
incentivando o sanzionando le amministrazioni con la possibilità
di quantificare e riutilizzare i risparmi ottenuti grazie alle
tecnologie digitali (principio di effettività). Dalla
razionalizzazione della propria organizzazione e
dall’informatizzazione dei procedimenti, le pubbliche
amministrazioni ricaveranno risparmi che potranno utilizzare per
l’incentivazione del personale coinvolto e per il finanziamento
di progetti di innovazione (principio di risparmio)

"Il nuovo Codice dell’Amministrazione Digitale segna così
il passaggio dall’amministrazione novecentesca (fatta di carta e
timbri) all’amministrazione del XXI secolo (digitalizzata e
sburocratizzata), modernizzando la PA con la diffusione di
soluzioni tecnologiche e organizzative che consentono un forte
recupero di produttività fanno sapere da Palazzo Vidoni – La
riduzione dei costi di transazione che risulterà da tale processo
di digitalizzazione, si rifletterà in un aumento dell’offerta di
lavoro e risparmi monetari. Questi possono tradursi, per i
consumatori, nell’acquisto di una maggiore quantità di beni
forniti dal settore privato e, per le imprese, in una riduzione dei
costi unitari di produzione"

Obiettivo di Brunetta, in coerenza con il piano E-gov 2012, è
quello di sburocratizzare ed efficientare entro i prossimi 3 anni
l'amministrazione. Queste le tappe del processo:
– entro 3 mesi le pubbliche amministrazioni utilizzeranno soltanto
la Posta Elettronica Certificata (Pec) per tutte le comunicazioni
che richiedono una ricevuta di consegna ai soggetti che hanno
preventivamente dichiarato il proprio indirizzo;
– entro 4 mesi le amministrazioni individueranno un unico ufficio
responsabile dell’attività Ict;
– entro 6 mesi le pubbliche amministrazioni centrali pubblicheranno
i bandi di concorso sui propri siti istituzionali;
– entro 12 mesi saranno emanate le regole tecniche che
consentiranno di dare piena validità alle copie cartacee e
soprattutto a quelle digitali dei documenti informatici, dando
così piena effettività al processo di dematerializzazione dei
documenti della PA.
Con le nuove regole gli enti non potranno richiedere a cittadini e
imprese l’uso di moduli e formulari che non siano stati
pubblicati sui propri siti istituzionali. Facilitazioni anche per
Il cittadino che fornirà una sola volta i propri dati alla
Pubblica amministrazione: sarà onere delle amministrazioni in
possesso di tali dati assicurare, tramite convenzioni,
l’accessibilità delle informazioni alle altre amministrazioni
richiedenti;
– entro 15 mesi le pubbliche amministrazioni predisporranno
appositi piani di emergenza idonei ad assicurare, in caso di eventi
disastrosi, la continuità delle operazioni indispensabili a
fornire servizi e il ritorno alla normale operatività.

Dopo la Riforma Brunetta della Pubblica amministrazione (il decreto
legislativo n. 150/2009) l’approvazione del nuovo Cad va a
costituire così il secondo pilastro su cui poggia il disegno di
modernizzazione e digitalizzazione della PA definito nel Piano
industriale presentato dallo stesso ministro Brunetta nel maggio
2008.

"Resasi necessaria per effetto della rapida evoluzione delle
tecnologie informatiche, la Riforma risponde in maniera puntuale
alla necessità di mettere a disposizione delle amministrazioni e
dei pubblici dipendenti strumenti (soprattutto digitali) in grado
di incrementare l’efficienza e l’efficacia dell’intero
sistema pubblico – conclude la nota del ministero – I cittadini e
le imprese richiedono infatti mezzi più snelli, rapidi e meno
costosi per comunicare con le pubbliche amministrazioni.
L’obiettivo è quindi evitare che strutture obsolete e procedure
interminabili continuino a gravare il sistema Italia di costi e di
adempimenti tali da scoraggiare l’afflusso di capitali
internazionali a vantaggio di Paesi, anche emergenti, che hanno
più decisamente imboccato la strada della modernizzazione e della
semplificazione amministrativa".

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