Brunetta: “Le aziende si diano una mossa sul Cad”

Il ministro bacchetta l’universo del business: “Mi sarei aspettato un’ondata di offerte per la PA e invece niente di fatto”

Pubblicato il 19 Mag 2011

“Da solo non ce la faccio con il Cad, c'è bisogno
dell’aiuto delle imprese Ict, della loro promozione capillare di
soluzioni tecnologiche, c'è bisogno di aziende con la
valigietta in mano, che battano l'Italia comune per comune per
diffondere la digitalizzazione della PA. Ma tutto questo non lo
vedo, c’è ancora molta lentezza”. Lo ha detto oggi Renato
Brunetta, ministro della Pubblica Amministrazione, intervenendo al
convegno “Internet cambia il lavoro”, organizzato alla Camera
dall’Isfol in tandem con Asstel.

“Io mi sarei atteso un grande afflato da parte delle aziende Ict
italiane dopo il recente varo del Cad, il Codice
dell’amministrazione digitale, una grande occasione di business
per le aziende Ict, ma per ora sono molto deluso dalle imprese”,
attacca il ministro, che aggiunge: “Non ho visto le aziende Ict
mobilitarsi per il Cad, non ho visto formarsi un’onda di offerte
Ict capace di rispondere alla domanda potenziale della Pubblica
Amministrazione legata agli obblighi del Cad”.

Sul fronte della digitalizzazione, aggiunge Brunetta, “sono le
aziende che arrancano un po’, mentre le famiglie e la PA sono
più avanti”. Brunetta ha citato come esempio quello dei
certificati medici on line sottolineando che ad oggi non tutte le
imprese sono ancora "attrezzate per ricevere i certificati on
line". In sostanza sul fronte delle nuove tecnologie "il
mondo delle imprese – ha osservato – arranca un po'",
mentre "l'Ict sta penetrando in maniera velocissima nelle
famiglie e nella Pubblica amministrazione". Brunetta, insomma,
ha notato "qualche vischiosità nel mondo delle imprese"
e ha sottolineato che "non sempre il ritardo è della
PA".

Prossimamente Brunetta annuncerà assieme al ministro della
Giustizia Angelino Alfano l'abilitazione di quasi tutti gli
uffici giudiziari italiani (468 su 477) per la comunicazione online
di atti di notifica e pagamenti. Ma anche qui – ha lamentato –
“gli avvocati sono indietro con la posta elettronica
certificata”.

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