ASI

Il volo di Luca Parmitano, in orbita l’eccellenza italiana

L’astronauta raggiunge la Stazione Spaziale Internazionale, dove rimarrà per 178 giorni. Enrico Saggese (Asi): “La missione è il trionfo dell’abilità tecnologica italiana”. Il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza: “Bisogna incentivare la ricerca spaziale”

Pubblicato il 29 Mag 2013

F.Me.

spazio-120620164025

E’ decollato con successo il Soyuz Expedition 36/37 che ha avviato la missione Volare sulla Stazione Spaziale Internazionale (Iss). Volare è una missione di lunga durata dell’Agenzia Spaziale Italiana con la quale Luca Parmitano, astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea e pilota sperimentatore dell’Aeronautica Militare, sarà in orbita per circa 178 giorni (Qui il video dei primi istanti di Luca Parmitano sulla Iss)

Parmitano, maggiore dell’Aeronautica Italiana, è il primo della nuova generazione degli astronauti dell’Esa a essere stato assegnato a una missione sulla Iss. Durante la sua permanenza in orbita, avrà il compito di promuovere il futuro dell’esplorazione spaziale dell’Europa.

“La missione ‘Volare’, che sarà condotta dal Maggiore Parmitano, con le altre che sono in programma con uomini e donne italiani, selezionati per diventare astronauti, rappresentano un importante patrimonio di conoscenze ed esperienze spaziali di cui il nostro Paese beneficerà – sottolinea il ministro della Difesa Mario Mauro – I principali attori spaziali europei, l’Unione Europea (Ue), l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) i rispettivi Stati membri, sono chiamati a dare un chiaro indirizzo politico, industriale e tecnologico per permettere di consolidare la Politica Spaziale Europea. Nel quadro del rilancio dell’economia nazionale, e attraverso un indirizzo strategicamente mirato degli investimenti e in sinergia con altri dicasteri la Difesa partecipa attivamente alla politica spaziale, stimolando la domanda interna. Lo fa generando un indotto occupazionale e sviluppando il know how per le industrie nazionali e la loro competitività – anche tecnologica – sul mercato internazionale, con la valorizzazione delle tecnologie e produzioni duali, cioè utilizzabili per progetti civili e militari”.

Volare, un nome fortemente evocativo dell’Italia nel mondo, è il nome assegnato alla missione, che sarà ricordata per importanti primati. Assegnata all’Agenzia Spaziale Italiana dalla Nasa, è la prima di lunga durata per l’ASI: la permanenza sulla Stazione si concluderà con il rientro sulla Terra tra circa sei mesi, al momento pianificato per il novembre prossimo. Questa opportunità di volo nasce da un Memorandum bilaterale diretto Nasa/Asi, in base al quale Asi ha fornito all’ente spaziale statunitense tre moduli pressurizzati abitativi (Mplm – Multi Purpose Pressurized Module) e il Pmm (Permanent Multi Purpose Module) per la Iss. Durante la missione, Luca Parmitano sarà impegnato in più di 20 esperimenti scientifici per Esa e Asi, molti dei quali sono basati sul know how italiano: dovrà svolgere come membro di equipaggio della ISS un’ampia e articolata attività di sperimentazione, pianificata dal crew office della Nasa.

“C’è oggi l’orgoglio di una Italia spaziale che sa funzionare e che è capace di realizzare – ricorda il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Enrico Saggese – importanti progetti di impatto internazionale. La missione di Parmitano è il trionfo della nostra abilità tecnologica e la conferma del riconoscimento al nostro Paese in un settore all’avanguardia. Per l’Agenzia Spaziale Italiana è entusiasmante che Luca si appresta a fare una missione che lo porterà anche a essere il primo italiano a fare le attività extraveicolari. La scelta della Nasa di affidargli questa attività testimonia la fiducia che l’ente spaziale statunitense ripone nell’Asi”.

Luca Parmitano sarà il primo astronauta italiano protagonista di due “passeggiate spaziali” (attività extraveicolari Eva, Extra Vehicle Activity), in programma nel mese di luglio, quando uscirà con l’astronauta americano Chris Cassidy. Durante la sua permanenza in orbita, l’astronauta italiano, sarà al contempo uno scienziato e un manutentore della Stazione. Durante le sue due ‘passeggiate’ Parmitano si occuperà di importanti lavori di manutenzione sulle ‘mura’ esterne della Iss, sposterà e collocherà strumentazioni scientifiche poste al di fuori della Stazione e realizzerà attività preparatorie per l’arrivo nel prossimo anno del modulo russo Mlm.

Parmitano sarà anche il primo astronauta tricolore ad arrivare sulla Iss in poche ore, in un tempo record. È la seconda missione a bordo di una capsula Soyuz ad impiegare sei ore, anziché due giorni, per arrivare a destinazione. La missione di Parmitano ha tra gli altri obiettivi quello di diffondere la conoscenza e di avvicinare le nuove generazione al settore spaziale e da quelli ad alta tecnologia e diffondere messaggi positivi per le giovani generazioni. Per questo Parmitano è ambasciatore di Intercultura. Sulla Iss porta la volontà di diffondere la conoscenza e l’importanza gli scambi e le esperienze tra studenti di tutto il mondo. Ma non solo, a bordo della Stazione sbarca con Luca con sé, tra l’altro, la cuffia di nuoto della medaglia d’oro alle paraolimpiadi di Londra 2012, Cecilia Camellini. Simboli della forza, tenacia e della volontà come elementi per superare ogni ostacolo e raggiungere l’obiettivo.

“La missione dell’astronauta Luca Parmitano avvicina i ragazzi alla scienza, alla passione per le materie scientifiche e sono particolarmente emozionata per il successo del lancio”, commenta il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza.

Il ministro, che ha partecipato alla diretta del lancio questa notte dalla sede dell’Asi, a Roma Tor Vergata, insieme al ministro della Difesa, Mario Mauro, ha sottolineato di “essere sempre stata attratta dalle attività spaziali”.

“E’ sempre una sfida, un’opportunità straordinaria, una bellissima storia – ha aggiunto – Per arrivare alle stelle, però, non basta il sogno. Bisogna, guadagnarselo giorno per giorno, studiando e impegnandosi. Solo pochi riescono ad andare nello spazio ma le attività spaziali richiedono un bellissimo lavoro di squadra”.

“La ricerca scientifica e tecnologica non è una spesa ma un investimento per il nostro Paese – ha poi sottolineato – Cercheremo di incentivare la ricerca italiana. In sede Erc (European Research Council) siamo abbastanza deboli e dobbiamo rafforzare la partecipazione italiana ai bandi europei aumentando i ricercatori . In Parlamento ci altri ricercatori parlamentari come me, di ogni schieramento, con i quali dialoghiamo intensamente sul destino e sul futuro della ricerca italiana”.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articolo 1 di 4