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Start up, Bologna mette sul piatto 2,6 mln

Il Comune mira ad incentivare la nascita di imprese innovative nelle zone che necessitano di un maggiore sviluppo economico. All’Ict destinati 1,6 milioni

Pubblicato il 12 Feb 2013

F.Me.

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Risorse da 2,6 milioni di euro destinate allo sviluppo delle imprese e alla nascita di start up in zone che necessitano di un maggiore sviluppo economico. Le mette a disposizione il Comune di Bologna per favorire nuove attività oppure incentivare “progetti innovativi” da parte di quelle già esistenti. Tre i settori interessati: Ict (1,6 milioni), commercio e artigianato, moda e design (il restante milione).
Ogni impresa potrà chiedere un finanziamento massimo di 150.000 euro, al 50% a fondo perduto e al 50% sotto forma di prestito a tasso agevolato (0,50%) da restituire in quattro anni. “E’ proprio grazie al rientro dei prestiti, tra l’altro, che Palazzo D’Accursio può finanziare il progetto anche quest’anno – spiega l’assessore alle Attività produttive, Nadia Monti – Tutto nasce, infatti, da una legge del 1997 che il governo Monti ha deciso di non rifinanziare”.

Lo stop al finanziamento della legge cristallizza anche le zone di intervento, limitando il bando a quelle individuate in passato: le vie Marconi, Irnerio, Mirasole, Fondazza, piazza Malpighi, le zone Pilastro, Porto, Bolognina, San Donato, Corticella, Porto e Borgo Panigale. Tra i vincoli richiesti alle imprese c’e’ quello di mantenere per almeno due anni il proprio insediamento nelle aree individuate dal bando, mentre viene “privilegiato” chi sviluppando il proprio progetto assume personale con contratti stabili.

Nel 2012, con la stessa linea di finanziamento il Comune ha erogato due milioni e 194.000 euro in favore di 32 imprese, 18 delle quali nuove, favorendo la creazione di 70 nuovi posti di lavoro. Dal 2000 sono 115 le attivita’ coinvolte, con un finanziamento medio di 80.000 euro. Da quando il progetto e’ attivo sono oltre 300 i nuovi posti di lavoro incentivati.

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