RACCOLTA FONDI ONLINE

StarsUp, al via il primo portale italiano di crowdfunding

A sei mesi dall’approvazione del regolamento sulla raccolta fondi online per le start up, è operativa la piattaforma certificata dalla Consob. Nel 2014 proporrà 10-15 progetti

Pubblicato il 28 Gen 2014

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Parte la prima start up autorizzata dalla Consob al crowdfunding (raccolta fondi attraverso la Rete). A sei mesi dall’approvazione del regolamento italiano per l’equity crowdfunding, norma che permette appunto alle start up di raccogliere fondi online, comincia l’attività di StarsUp, che peraltro è la prima e per ora unica società ad aver chiesto e ottenuto l’autorizzazione a operare come intermediaria all’ente che vigilia sui mercati finanziari.

StarsUp è nata su iniziativa dei commercialisti Matteo Piras, Carlo Piras e Alessandro Scutti. “Siamo anche noi una startup – hanno detto al Corriere.it – e ci siamo interessati al crowdfunding nel novembre del 2012, quando è arrivata la prima regolamentazione con il Decreto Crescita: abbiamo pensato che potesse trattarsi di uno strumento in grado di cambiare le regole del gioco e abbiamo costituito un srl per ottenere l’iscrizione al registro Consob”.

I tre hanno spiegato di aver presentato domanda in agosto e di aver ricevuto a settembre la comunicazione dalla Consob di avvio del procedimento di istruttoria. Da allora sono stati rispettati i tempi previsti dalla legge. “Ci siamo stupiti di essere stati gli unici a proporci all’apertura del registro” commentano.

Dopo la registrazione su StarsUp da parte del potenziale investitore, i passaggi che portano all’investimento sono abbastanza rapidi: bisogna rispondere a un questionario per dimostrare di essere consapevoli dell’azione che si sta per compiere e si comunica la cifra che si intende investire. Sotto i 500 euro è possibile fare un bonifico online, se la cifra è superiore bisogna recarsi in banca e confermare nuovamente di sapere cosa si sta facendo e di essere in grado di mettere mano al portafoglio. Questa seconda opzione può essere compiuta per ora solo da chi ha un conto corrente in Banco Popolare o Credito Bergamasco.

La tutela del risparmiatore non si esaurisce nella fase precedente all’investimento: è prevista una settimana per annullare l’ordine, è sufficiente una e-mail e i soldi vengono trasferiti su un conto indisponibile in attesa della conclusione della campagna. Solo se la cifra viene raggiunta con – passaggio necessario ma non sufficiente – il contributo del 5% di una banca, una fondazione bancaria o di un incubatore il denaro viene trasferito nelle casse della startup.

StarsUp dà supporto anche in questa fase, incoraggiando i contatti con investitori certificati. Dal lato dell’utente, se tutto va a buon fine si diventa a tutti gli effetti comproprietari con la possibilità di esercitare diritti amministrativi e patrimoniali e di godere degli utili a fine anno. Se la startup viene ceduta, l’investitore ha nei 3 anni successivi il diritto di vendere le proprie quote alle stesse condizioni dei fondatori.

La selezione delle realtà da mettere in vetrina viene fatta direttamente dai tre creatori di StarsUp, che puntano a proporre 10-15 progetti nel corso del primo anno. Si parte con Cantiere Savona, startup fondata da ragazzi con una precedente esperienza in un importante cantiere navale. Ai potenziali investitori la realtà sarda nata nel 2010 chiede un contributo di 380mila euro per ideare, produrre e diffondere una nuova linea di yacht eco-compatibili. Attraverso StarsUp è possibile contattare i tre giovani aspiranti imprenditori, Andrea Columbu, Giovanni Vacca e Mauro Bandini, e ottenere informazioni aggiuntive su strategie presenti e progetti futuri.

Consob ha fatto intanto sapere che, entro le prossime settimane, verrà convalidata una nuova piattaforma.

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