LA PROPOSTA DI BRUXELLES

Pagamenti alle pmi entro 30 giorni per spingere la doppia transizione digital & green

Il Commissario Gentiloni: “Sfida per l’Italia”. Il regolamento, che abroga la direttiva del 2011, riguarda tutte le transazioni commerciali, comprese quelle B2B e tra autorità pubbliche e imprese. Si punta inoltre a garantire il pagamento automatico degli interessi maturati e delle commissioni di compensazione. Nuove misure di esecuzione e di ricorso per tutelare le aziende dai “cattivi pagatori”

Pubblicato il 13 Set 2023

Patrizia Licata

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La Commissione europea ha lanciato una serie di iniziative per il sostegno alle piccole e medie imprese, che rappresentano il 99% delle aziende nell’economia dell’Ue, e che sono motori essenziali delle transizioni verde e digitale dell’Europa, ma continuano ad affrontare imprevedibilità e volatilità a causa di una serie di crisi negli ultimi anni, dal Covid alla guerra in Ucraina, come ha indicato l’esecutivo dell’Ue.

Di particolare rilevanza sono la proposta di regolamento sui ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali e una direttiva che istituisce un sistema fiscale della sede centrale (Head office tax system) per le pmi. Ulteriori iniziative mirano a rafforzare l’accesso delle Pmi ai finanziamenti, a migliorare il contesto imprenditoriale e a sostenere la crescita delle pmi a media capitalizzazione. Verranno inoltre aumentati gli investimenti disponibili per le pmi, fino a oltre 200 miliardi di euro nell’ambito dei vari programmi di finanziamento dell’Ue fino al 2027, anche facendo leva sulla nuova piattaforma Step.

“Non devo ricordare – ha detto il commissario all’Economia, Paolo Gentiloni, in conferenza stampa  – quanto importante il sistema delle Pmi per l’economia italiana; tra le economie europee è forse tra quelle in cui questa realtà è più determinante. È chiaro che si tratta di una sfida per tutti i paesi europei, compresa l’Italia: rispettare tempi stringenti ed evitare ritardi di pagamenti. “Penso – ha aggiunto Gentiloni – che sia una sfida condivisa dal punto di vista politico-culturale nel nostro paese, e penso che bisognerà attrezzarsi discutendo anche con le autorità europee per rendere l’attuazione di questo regolamento credibile e praticabile”.

Pagamenti alle imprese, nuovo Regolamento Ue

Il nuovo Regolamento Ue sulla lotta ai ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali abroga e sostituisce la Direttiva del 2011 sui ritardi di pagamento, che non è stata abbastanza efficace a causa delle molte deroghe che prevedeva. I ritardi di pagamento (spesso da parte delle Pubbliche amministrazioni nei confronti delle aziende fornitrici di beni e servizi) sono “una pratica sleale che compromette il flusso di cassa delle Pmi e ostacola la competitività e la resilienza delle catene di fornitura”, ricorda la Commissione nella sua nota.

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La nuova proposta (che essendo un regolamento è direttamente applicabile in tutti gli Stati membri, senza dover essere trasposta nel diritto nazionale attraverso una legge ad hoc, come avviene invece con le direttive) mantiene il limite massimo di pagamento di 30 giorni, già prevista dalle norme in vigore, ma elimina le ambiguità, con molte possibilità di deroghe (fino a 120 giorni), e colma le lacune giuridiche dell’attuale direttiva. Con le nuove norme, una deroga di 30 giorni al massimo sarà permessa solo in situazioni in cui sia “necessaria a causa della natura speciale del contratto”.

La nuova proposta garantisce inoltre il pagamento automatico degli interessi e delle compensazioni maturati in caso di ritardo e introduce nuove misure di esecuzione e di ricorso per tutelare le imprese dai cattivi pagatori.

Sistema fiscale centrale per le Pmi transnazionali

L’altra proposta, la direttiva sul sistema fiscale della sede centrale per le Pmi, darà alle imprese che operano a livello transfrontaliero attraverso stabili organizzazioni la possibilità di interagire con una sola amministrazione fiscale, quella della sede centrale, invece di dover conformarsi a più sistemi fiscali. Secondo la Commissione, questa direttiva aumenterà la certezza e l’equità fiscale, e ridurrà i costi di conformità e le distorsioni del mercato che influenzano le decisioni aziendali, riducendo al minimo il rischio di doppia imposizione e di controversie fiscali. La prevista diminuzione dei costi di adeguamento dovrebbe, in particolare, favorire gli investimenti e l’espansione transfrontaliera nell’Ue, afferma la Commissione, perché “le Pmi che operano in diversi Stati membri saranno in grado di massimizzare pienamente la libertà di stabilimento e la libera circolazione dei capitali senza essere ostacolate da inutili ostacoli di natura fiscale”.

Le misure non legislative a sostegno delle pmi

La Commissione ha, inoltre, proposto diverse misure non legislative per sostenere le pmi e garantire che il loro pieno potenziale economico sia sfruttato. Tra queste, c’è la la figura di un inviato europeo per le pmi.

Come si legge nella nota di Bruxelles, la Commissione intende migliorare l’attuale contesto normativo per le pmi basandosi sul successo dell’applicazione del principio “one in one out” (risparmio sui costi netti di 7,7 miliardi di euro), migliorando l’applicazione del test delle pmi e considerando le esigenze delle pmi in tutta la futura legislazione dell’Ue, ad esempio attraverso periodi di transizione più lunghi per le pmi.

La Commissione nominerà un inviato per le pmi dell’Ue per fornire orientamenti e consulenza alla Commissione sulle questioni relative alle pmi per difendere gli interessi delle pmi all’esterno. L’inviato per le pmi dell’Ue riferirà direttamente alla presidente della Commissione europea (rapportando anche al Commissario per il mercato interno sulle attività relative alle pmi sostenute dai suoi servizi) e parteciperà alle audizioni del Regulatory scrutiny board con le direzioni generali sulle iniziative che hanno un alto impatto potenziale sulle pmi. La Commissione promuoverà inoltre l’uso di sandbox di regolamentazione per promuovere la sperimentazione e l’innovazione delle pmi.

Per semplificare le procedure amministrative e gli obblighi di segnalazione per le pmi verrà lanciando il sistema tecnico once-only (Once-only technical system, parte del Single digital gatewayparte) entro la fine del 2023, consentendo alle pmi di completare le procedure amministrative in tutto il mercato unico senza la necessità di ripresentare i documenti. La Commissione semplificherà e digitalizzerà procedure gravose. Inoltre, la Commissione si baserà sui primi passi compiuti prima dell’estate verso la riduzione del 25% degli obblighi di reporting annunciati nel marzo 2023, con ulteriori proposte nelle prossime settimane, nonché misure per mappare sistematicamente tali oneri e sviluppare piani di razionalizzazione mirati per gli anni futuri.

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