Usa, 100 milioni di dollari per mappare il broadband

L’iniziativa è propedeutica alla messa in opera del Piano Obama per il rilancio del web a sostegno dell’economia statunitense

Pubblicato il 14 Set 2009

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Gli Stati Uniti si preparano a spendere oltre 100 milioni di
dollari per mappare la banda larga sul territorio nazionale. E,
nonostante la cifra possa sembrare esorbitante, è stata
addirittura rivista al ribasso, visto che originariamente il
Congresso, nel pacchetto di stimolo per l’economia da 787
miliardi, ne aveva accantonati 350, con l’obiettivo dichiarato di
sapere esattamente dove la broadband fosse disponibile e con che
velocità.

Insomma, un lavoro preparatorio per il piano da 7,2 miliardi di
dollari su cui il presidente Barack Obama punta come parte
integrante per il rilancio del web statunitense e
dell’economia.

La mappatura presenta però due problemi: prima di tutto il costo
elevato, visto che secondo molte stime un prezzo “fiscalmente
responsabile” si aggirerebbe attorno ai 30 milioni, ovvero meno
di un terzo di ciò che è previsto; secondo, la lentezza del
lavoro. La mappa infatti dovrebbe rivelare ciò che la maggior
parte persone già sanno: se le loro case possono ottenere a banda
larga, e quanto veloce è. Ufficialmente, l'obiettivo per la
mappa è quello di contribuire a plasmare la politica a banda larga
e determinare dove sia meglio investire i fondi del governo.
Tuttavia, la mappa non sarà pronta abbastanza presto da
influenzare le prime erogazioni dei fondi, che dovrebbero arrivare
già nell’autunno. E probabilmente la mappa non sarà finita
prima del rilascio del piano definitivo, che la Federal
Communications Commission sta già elaborando e che è previsto per
febbraio.

Circa due terzi delle case americane dispongono ad oggi di un
collegamento veloce ad Internet, ma lo sforzo
dell’amministrazione statunitense è rivolto a migliorare questo
servizio, sia in termini di velocità sia in termini di
disponibilità, arrivando a coprire anche le zone rurali.

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