La videoconferenza piace. Ma solo sulla carta

In Europa la metà dei dirigenti crede nei vantaggi economici della comunicazione a distanza ma solo 6 aziende su 10 hanno implementato soluzioni ad hoc

Pubblicato il 07 Lug 2011

La collaboration stenta a dceollare e i viaggi di lavoro sono a
duri a morire. E' la fotografia scattata dallo studio condotto
da Coleman Parkes Research per conto di Polycom che rileva un forte
divario tra il valore di business dei viaggi aziendali che registra
una diminuzione costante e il loro aumento in Europa.

Da un lato, circa un quarto dei dirigenti europei intervistati
prevede di aumentare il volume dei viaggi aziendali nel 2011,
mentre, dall'altro lato, un terzo (33%) si chiede se la propria
attività ottenga vantaggi reali da questi spostamenti e se molte
delle riunioni che costringono gli intervistati a trascorrere tanto
tempo lontano dal proprio ufficio non potrebbero invece essere
svolte mediante videoconferenza. Molti lamentano anche una
sensazione di stress e ammettono di aver perso occasioni per stare
con la famiglia, come compleanni e anniversari.

Quasi la metà (45%) ritiene che l'azienda possa risparmiare
molti soldi utilizzando soluzioni di videoconferenza. Soluzioni che
però stentano a decollare: quattro aziende su 10 non ha tuttora
implementato la videoconferenza, una pratica che molte aziende
hanno riscontrato come efficiente in termini di tempi e di
costi.

E analisti forniscono anche una spiegazione al divario: circa la
metà (il 51%) di tutti i voli nazionali a breve percorrenza erano
frequentati da dirigenti che partecipavano a riunioni di routine, a
cui avrebbero potuto prender parte anche tramite videoconferenza
con costi, tempi e interruzioni delle attività aziendali di minore
entità nonché con meno stress per sé e la famiglia.

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