Blackberry alle strette, Rim taglia 2mila posti di lavoro

Piano di ristrutturazione per l’azienda canadese, assediata dalla concorrenza dell’iPhone e dei cellulari con Android e da mesi sotto la pressione degli investitori. Rimescolamento di carte anche per il management

Pubblicato il 25 Lug 2011

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Research in motion, produttore canadese del Blackberry, taglierà
2mila posti di lavoro – circa l'11% della forza lavoro – come
parte del piano per ridurre i costi e reagire alle crescenti
pressioni degli investitori. Mette anche mano all'assetto del
management: se ne va il chief operating officer Don Morrison e il
suo posto viene rimpiazzato da due manager.

Il Blackberry sta lottando da mesi per mantenere le proprie quote
di mercato di fronte all'agguerrita concorrenza dell'iPhone
di Apple e dei cellulari che girano su Android. Nel trimestre
chiuso a maggio il numero di telefoni venduti, 13,2 milioni, ha
registrato una crescita appena del 18%, il tasso più basso mai
registrato in 4 anni. In un mercato, quello degli smartphone, che
prevede aumenti annuali del 50%. le vendite di iPhone sono
raddoppiate a 20,3 milioni nel trimestre chiuso a giugno, mentre
gli Android phone ora dominano il 38% del mercato. Il valore di
mercato di Rim è sceso dai 77 miliardi di metà 2008 contro gli
attuali 14,5 miliardi.

In un comunicato l'azienda descrive l'operazione come
"un passo prudente e necessario per il successo a lungo
termine della compagnia" che fa seguito a un lungo periodo di
rapida crescita. Viene anche sottolineato che la forza lavoro –
conta attualmente 19mila dipendenti – è quadruplicata nel corso
degli ultimi cinque anni.

Circa la metà dei dipendenti lavora nella sede di Waterloo,
Ontario. Una parte dei lavoratori sarà "dislocata" su
aree che "offrono maggiori opportunità di crescita e un
maggior allineamento agli obiettivi strategici della
società".

L'annuncio non tocca però le recenti critiche che sono state
rivolte alla governance, in particolare riguardo ai ruoli di
presidente e chief executive di Jim Balsillie e Mike Lazaridis. Gli
azionisti istituzionali hanno accettato il mese scorso di ritirare
la proposta che di fatto avrebbe costretto Rim a separare i due
ruoli.

I tagli arrivano a circa un anno (aprile 2010) dall'acquisizone
della software company Qnx, che ha portato in dote 270 dipendenti,
e che fornirà il sistema operativo alla base della nuova
generazione di smartphone Rim annunciata per il 2012. La vera
sfida, dice Carolina Milanesi di Gartner, sarà mantenere le quote
nel mercato business. Mentre il mercato degli smartphone è
composto al 70% da consumer e dal 30% da business, per Rim le cose
stanno diversamente, con una quota business esattamente equivalente
a quella consumer. "Il mercato enterprise è quello più
profittevole – dice Milanesi -. Ma l'annuncio di sette nuovi
modelli che girano sulla nuova piattaforma Qnx in arrivo l'anno
prossimo, rischia di bloccare gli acquisti aziendali".

Intanto buone notizie arrivano sul fronte tablet: il BlackBerry
PlayBook è il primo tablet certificato per l’utilizzo
all’interno delle agenzie federali governative Usa, grazie alla
certificazione FIPS 140-2. Nessun altro tablet sul mercato ha mai
ricevuto prima la certificazione Fips (Federal Information
Processing Standard), che viene rilasciata dal National Institute
of Standards and Technology (NIST) e che è richiesta dal Federal
Information Security Management Act (FISMA) del 2002.

“Rim è davvero soddisfatta di annunciare come il BlackBerry
PlayBook sia il primo tablet a rispettare il Fips e ad essere
approvato per l’utilizzo presso il governo federale degli Stati
Uniti d’America”, commenta Scott Totzke, Senior Vice President,
BlackBerry Security di Rim. “Questa certificazione dimostra il
nostro impegno costante nel rispondere alle esigenze di enti per i
quali la sicurezza è un requisito fondamentale. Inoltre, permette
al personale del governo Usa di effettuare acquisti in
tranquillità, certi che il PlayBook rispetti i requisiti delle
severe policy IT sulla protezione dei dati sensibili”.

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