Rim, gli azionisti tornano alla carica: “Vendete”

Sale di nuovo la pressione sul board. Gli investitori della Jaguar Financial chiedono la cessione dell’azienda o lo spin off dei brevetti wireless

Pubblicato il 07 Set 2011

Un gruppo di azionisti, esasperato dal recente calo in Borsa del
titolo della società canadese, mette Rim sotto pressione. Vendere
l'azienda o effettuare lo spin-off dei brevetti wireless è
l’alternativa presentata alla casa dei Blackberry dalla Jaguar
Financial Corp., desiderosa di veder aumentare i ritorni degli
investitori.

Secondo il Chief executive officer di Jaguar, Vic Alboini, Research
in Motion dovrebbe creare un comitato di quattro o cinque direttori
indipendenti per studiare queste opzioni, riferisce Bloomberg.
Alboini, che non ha voluto specificare l’entità
dell’investimento che la Jaguar ha fatto in Rim, sostiene che la
sua proposta ha il supporto di diversi grossi azionisti che insieme
possiedono un po’ meno del 5% dell’azienda canadese.

Non è la prima volta che gli investitori mettono Rim sulla
graticola, chiedendo con urgenza cambiamenti strategici, visto che
quest’anno le azioni hanno perso quasi la metà del valore
(-47%), un riflesso della perdita di quote di mercato a favore
delle rivali Apple e Google. A giugno, la Northwest & Ethical
Investments aveva chiesto una separazione dei ruoli di chairman e
Ceo, che oggi sono condivisi da Jim Balsillie e Mike Lazaridis.

Secondo Alboini, il consenso accordato da Rim a formare un comitato
di esperti per studiare la proposta della Northwest e arrivare a
una conclusione entro gennaio 2012 è stato “deplorevolmente
inadeguato” e solo una “ulteriore prova che il management non
vuole cambiare”. “Lo status quo non è accettabile, l’azienda
non può restare così come è, è tempo per una radicale
trasformazione”, secondo Alboini. “I direttori devono fare in
modo di dare il massimo del ritorno agli azionisti, prima che il
valore di mercato diminuisca ulteriormente”.

La Jaguar, una merchant bank di Toronto, ha forse un peso maggiore
della Northwest. Sicuramente ha un management molto attivo nel
perseguire gli obiettivi dei suoi azionisti: la Hudbay Minerals
acconsentì nel 2009 a rinunciare alla sua acquisizione della
Lundin Mining dopo che Alboini spinse gli investitori della Jaguar
a opporsi all’operazione. Tuttavia la comunità finanziaria
canadese non crede che la Jaguar possa avere un impatto su
un’azienda delle dimensioni di Rim: “Hanno avuto successo con
alcune aziende piccole e ricche di contante, ma non riusciranno a
trasformare Rim”, commenta Peter Hodson della Sprott Asset
Management.

Rim spera nella nuova gamma di smartphone attesi per il 2012 e
costruiti sul sistema operativo Qnx per riguadagnare quote di
mercato. La sua fetta sul mercato globale degli smartphone si è
ridotta al 12% nel secondo trimestre, contro il 19% di un anno
prima, secondo dati di Gartner. Nello stesso periodo, Apple è
salita dal 14 al 18%, mentre la piattaforma Android ha conquistato
il 43% del mercato.

Per Alboini il cda di Rim ha la responsabilità verso gli azionisti
di considerare altre opzioni e non dare per scontato che Qnx sia un
grande successo, capace di ribaltare le sorti di Rim. “Non si
può puntare su un solo cavallo, bisogna diversificare gli
investimenti”, dice il Ceo della Jaguar. “Il board dovrebbe
chiedersi ‘Che cosa succederà se questi prodotti non daranno i
risultati sperati?’ Non vogliamo che Rim si trasformai in
un’altra Nortel”.

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