Meno Stato in France Telecom? Il ceo Richard dice sì

Il numero uno del gruppo concorda con l’ipotesi di cessione delle quote pubbliche: “Per influenzare le decisioni del gruppo basta possedere il 15% delle azioni”

Pubblicato il 14 Set 2011

L'amministratore delegato di France Telecom ha annunciato di
non essere in alcun modo contrario alla riduzione della
partecipazione dello Stato nel gruppo di Tlc. In un’intervista
rilasciata a radio Bfm, rispondendo una domanda circa la
possibilità che il governo Sarkò possa decidere di vendere il
10%-12% della partecipazione per fare cassa, Stephane Richard ha
detto che “sì, sarebbe una buona idea. Il problema è che non
direi allo Stato di vendere a un prezzo di 11 euro ad azione. Non
sarebbe un buon affare per i francesi, la società vale molto di
più”.

Attualmente lo Stato francese detiene, direttamente o
indirettamente, il 27% delle azioni del gruppo.
“Può avere senso per lo stato rimanere azionista – ha
puntualizzato Richard – ma non necessariamente al 27%. Quando si
parla di capacità di influenzare le decisioni già una quota del
10% o del 15% sarebbe sufficiente”.

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