“Upgrade” del backhaul: alle telco mobili costerà 840 mld di $

Se vorranno soddisfare le crescenti esigenze di connettività i player del mercato dovranno inevitabilmente investire nell’evoluzione dei network di qui ai prossimi cinque anni, sottolinea un’analisi di Juniper Research. “Bisogna evitare gravi colli di bottiglia”

Pubblicato il 15 Set 2011

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Gli operatori di rete mobile devono accrescere la capacità e
ottimizzare in maniera intelligente le loro reti backhaul nel giro
dei prossimi cinque anni se vogliono essere in grado di soddisfare
le esigenze degli utenti del mobile broadband. A mettere in guardia
le telco è Juniper Research, secondo cui questo aggiornamento del
backhaul costerà agli operatori quasi 840 miliardi di dollari a
livello globale in cinque anni: solo così potranno evitare gravi
colli di bottiglia sulle loro reti.

Come noto, gli utenti di device mobili usano sempre più spesso i
servizi dati; al tempo stesso, le reti di accesso radio diventano
sempre più avanzate in quanto a capacità. Ciò, sottolinea
Juniper, rende necessario per gli operatori riconsiderare le
caratteristiche del loro mobile backhaul e assicurare che
l’offerta attuale e futura di rete backhaul soddisfi le richieste
dei consumatori e incontri gli avanzamenti tecnologici.

I ricercatori hanno scoperto infatti che le esistenti reti di
backhaul, basate su tecnologie legacy, non sono di grado di
supportare il previsto aumento di utenti di servizi dati e né i
massicci volumi di traffico. Scegliere la giusta tecnoloiga, o la
giusta combinazione di tecnologie, sarà fondamentale per gli
operatori di rete mobile per minimizzare i costi di capitale.

"Ora che molti operatori stanno utilizzando il 3G o migrando
al 4G, devono contemporaneamente gestire l’aggiornamento delle
reti di backhaul affiancandolo all’aggiornamento delle reti
radio", spiega l’autore dello studio, Nitin Bhas.

Secondo Juniper, le microonde e la fibra domineranno il mercato del
backhaul e il primo rappresenterà oltre il 60% della capacità
globale di mobile backhaul entro il 2016, trainato dalla massiccia
adozione in America Latina, Europa centro-orientale, India e
Asia-Pacifico.

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