Il cloud “schiaccia” le memorie Dram

Ihs rivede al ribasso le stime 2012, fissandole al -25%. L’avvento della nuvola penalizzerà inevitabilmente l’uso delle memorie per i pc. Fino ad oggi il comparto è cresciuto a ritmi del 40% annuo, ma è un trend da considerarsi “archiviato”

Pubblicato il 10 Nov 2011

L’ascesa del cloud computing e di device portatili sempre più
leggeri rallenta la crescita dei chip Dram (dynamic random access
memory) usati nei personal computer, tradizionalmente il più vasto
mercato per la memoria, ma che oggi arretra dietro l’intensa
concorrenza del cloud e di laptop che occupano meno spazio di
memoria, nonché per effetto della crisi economica che porta a
realizzare prodotti per utenti con budget ridotti.

E’ questa l’analisi fornita dalla società di ricerche Ihs, che
ha ridotto la sua stima per il 2011 per il contenuto medio di Dram
nei computer notebook a 4 gigabyte per device, rispetto al precente
calcolo di 4.2 gigabyte.

Le previsioni di crescita di Ihs sono state abbassate al 25%
rispetto al 2010, sei punti in meno della stima precedente. Fino ad
oggi, la crescita annuale media del settore è stata di circa il
40%, un tasso che però oggi è da considerarsi “archiviato nel
passato”, secondo Mike Howard, principal analyst for Dram and
memory di Ihs. "Le aziende che producono Dram lo sanno e i
fornitori si stanno concentrando su un aumento della produzione di
Dram mobili per device come smartphone e tablet, dove ci aspettiamo
la prossima ondata di crescita”.

Lo scorso mese, Ihs aveva detto di aspettarsi che il contenuto Dram
degli smartphone sarebbe più che raddoppiato nel 2011. Per contro,
nel 2012 l’utilizzo di Dram nei notebook dovrebbe essere di 0.6
gigabyte inferiore a quanto previsto prima, a 5.1 gigabyte. Entro
il 2015, Ihs si aspetta che il contenuto Dram dei notebook sia di
10.2 gigabyte, un netto calo rispetto alla precedente stima di 12.6
gigabyte.

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