‘Per la fibra regole diverse che per il rame’

Per il commissario Agcom è necessario pensare una una nuova regolamentazione che tenga conto delle necessità della concorrenza ma anche dei grandi temi di politica industriale.

Pubblicato il 03 Lug 2009

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“C’è bisogno di una fase nuove della regolazione. Potremmo
chiamarla regulation by concertation”:  lo dice in
un’intervista al Corriere delle Comunicazioni che apparirà
lunedì prossimo Enzo Savarese, membro dell’Agcom, auspicando
nuovi rapporti tra l’autorità per le comunicazioni e le aziende
regolate. “All’inizio vi è stata una regolazione dall’alto,
necessaria per aprire un mercato monopolistico e dare spazio alla
competizione – spiega Savarese – Poi vi è stata una fase di
regulation by litigation, quasi tribunalizia, meticolosa, con
operatori fortemente in contrasto fra loro, a volte anche in modo
pretestuoso. È un modello che non giova a nessuno, oggi”.

Secondo il commissario, invece, è meglio “pensare ad una
regolazione per concertazione che tenga conto delle necessità
della concorrenza ma anche dei grandi temi di politica industriale.
Ovviamente ,ognuno nell’ambito delle sue competenze: il governo
la politica industriale, l’Autorità le regole e la loro
osservanza”.
Anche per quanto riguarda le regole per le nuove autostrade
elettroniche, secondo Savarese è necessario voltare pagina:
“Alla fibra non si può applicare le stesso quadro regolatorio
del rame”. Si tratta di mettere a punto norme capaci di
“stimolare gli investimenti nelle nuove reti ed preservare la
concorrenza. La regolazione deve lavorare di freno e di
acceleratore, contestualmente: è un problema di dosaggio, di
verifica sul campo, non di ricette aprioristiche”.

Full story nel numero 13 del Corriere delle Comunicazioni
in uscita il prossimo 6 luglio

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