Telecom e 3 Italia condividono i siti di accesso radiomobile

I due operatori condivideranno in tre anni circa 2mila siti con l’obiettivo di ottimizzare gli investimenti e ridurre i tempi di sviluppo delle rispettive reti

Pubblicato il 06 Lug 2009

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3 Italia e Telecom Italia condivideranno per i prossimi tre anni le
infrastrutture radio. I due operatori hanno firmato un accordo di
“co-siting” per la condivisione dei siti d’accesso alla rete
radiomobile che riguarda sia i siti esistenti sia quelli che
verranno costruiti in futuro. Oggetto dell’accordo sono le
cosiddette infrastrutture “passive”, ovvero pali, cavi, sistemi
di alimentazione elettrica e di condizionamento e altre
infrastrutture civili.   

Stando a quanto previsto dall’intesa, sempre mantenendo la
titolarità sulle proprie infrastrutture, ogni operatore ospiterà
le stazioni radiomobili del partner con l’obiettivo di
ottimizzare la copertura di rete a livello nazionale. Nello
specifico verranno condivisi almeno 2.000 siti, assicurando, in tal
modo, un’ottimizzazione degli investimenti, un risparmio del 30%
sui costi e la riduzione dei tempi di sviluppo della rete di
ciascun operatore

“E’ un accordo di grande rilievo per la industry delle Tlc in
Italia perché da un lato migliora la struttura dei costi delle due
aziende, riducendo ulteriormente l’impatto ambientale di una
tecnologia pulita come quella wireless –. ha  sottolineato
Vincenzo Novari, amministratore delegato di 3 Italia -.
Dall’altro segna un punto di svolta nel perseguimento di più
elevati livelli di concorrenza”.

Con l’accordo, che rinnova ed amplia i contenuti di un contratto
precedente, le due aziende danno attuazione alle linee guida
contenute nel Codice per le Comunicazioni Elettroniche per un
utilizzo più efficiente delle infrastrutture di rete nelle aree
urbane e in quelle rurali.  .

“Il valore di questo accordo è duplice – ha commentato Stefano
Pileri, Direttore Tecnologie e Operations di Telecom Italia -. Dal
punto di vista dell’efficienza, sarà possibile ridurre
significativamente il costo di locazione dei siti, una delle
maggiori voci di costo nelle reti mobili. In seconda battuta, la
riduzione progressiva del numero di antenne avrà un positivo
impatto ambientale”.

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