Gli operatori oggi sono disposti a pagare somme importanti per lo spettro radio”, afferma Benoit Reillier, director of economics and regulation di Kpmg. “Tuttavia, l’esito di allocazioni di spettro sempre più complesse continuerà ad essere, secondo noi, incerto per diversi mesi a causa di diversi elementi che vanno negoziati”.
Secondo il Radio Spectrum Monitor di Kpmg, il prezzo medio per MHz pro capite in Europa occidentale era di 0,87 euro tra il1999 e il 2010 e di 0,90 euro in Nord America. I prezzi in Asia-Pacifico (0,34 euro), Europa Centrale e orientale (0,22) e America Latina (0,12) erano nettamente inferiori, mentre il prezzo per MHz pro capite in Medio Oriente e Africa era molto più alto (1,22 euro). "Il nodo del costo dello spettro è particolarmente critico considerata l’attuale pressione sul flusso di cassa degli operatori”, nota Reillier.
Perciò il report di Kpmg sottolinea la necessità per i regolatori di trovare un compromesso nel dare il giusto valore allo spettro, in modo che le frequenze generino sufficienti entrate per i governi (essenziali oggi più che mai) ma restino anche attraenti per gli operatori, che devono garantirsi un ritorno sull’investimento sia nelle licenze che nelle nuove reti e al tempo stesso far sì che i loro servizi abbiano un prezzo competitivo.
6 dicembre 2011di Patrizia Licata