Tlc, sindacati sul piede di guerra contro la manovra

Slc, Fistel e Uilcom indicono due giorni di sciopero il 12 e il 16 dicembre. Si fermano gli addetti ai call center, i lavoratori degli appalti telefonici e le aziende di Tlc. “Il provvedimento colpisce duramente i dipendenti”

Pubblicato il 07 Dic 2011

I lavoratori delle Tlc sul piede di guerra contro la manovra. Le
Segreterie Nazionali di Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil, a
sostegno della mobilitazione proclamata da Cgil, Cisl e Uil, hanno
proclamato due diversi giorni sciopero in tre comparti specifici.
Si comincia con gli addetti ai call center in outsourcing per che
sciopereranno
il giorno 12 Dicembre per l'intero turno; lo stesso giorno si
fermano nelle le ultime tre ore a fine turno, i lavoratori degli
appalti telefonici. Per il settore delle aziende di
telecomunicazioni sottoposte alla legge 146 è previsto uno stop
per il giorno 16 dicembre (le ultime 3 ore a fine turno).

"Le lavoratrici e lavoratori dei nostri settori sono chiamati
alla mobilitazione per correggere profondamente il Decreto Monti
che colpisce i lavoratori, aumentando bruscamente gli anni per le
pensioni di anzianità e di vecchiaia – si legge in una nota
congiunta – mette a rischio migliaia di lavoratori andati già in
mobilità a cui cambiano un'altra volta le regole in corso,
aumenta le tasse ai soli noti (aumentando le addizionali Irpef,
l'Ici/Imu sulla prima casa, l'Iva, l'accise sulla
benzina), non introduce nessuna patrimoniale, ma giusto una
"spolverata" di aumento sulle tasse di stazionamento per
le barche e sul possesso di aeroplani privati, colpisce i
pensionati da 940 euro in su (bloccando le rivalutazioni rispetto
all'inflazione), fa poco o nulla contro l'evasione e
destina poche risorse per la crescita, mentre l'aumento
dell'Iva colpirà le fasce povere e deprimerà i
consumi".

"La parola d'ordine deve essere una sola – concludono i
sindacati – cambiare il decreto, convincere il Governo ad una vera
trattativa, modificare in Parlamento il testo attuale".

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