Frequenze, nasce il super-catasto europeo

Gli Stati membri dovranno fornire informazioni dettagliate sull’utilizzo dello spettro radio: è uno dei punti cardine della decisione di oggi del Consiglio Tlc della Ue. Altri 1.200 Mhz da liberare entro il 2015. Gambardella (Etno): “Più vicini all’Agenda digitale”

Pubblicato il 13 Dic 2011

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Rilascio del dividendo digitale esterno (800 Mhz) a favore delle
Tlc entro il 2013. Altri 1.200 Mhz di spettro entro il 2015. Un
catasto delle frequenze da gestire a livello europeo. Sono alcuni
dei passaggi contenuti nella decisione approvata oggi dal Consiglio
europeo dei ministri delle Tlc riguardo al Radio spectrum Policy
Programme (sarà poi ratificata dal parlamento Ue a febbraio) per
gli anni 2012-2015, al roaming e alla net neutrality.

SPETTRO RADIO
Il testo – la prima strategia
europea sullo spettro – punta a definire orientamenti e obiettivi
per una pianificazione e armonizzazione dell'uso delle
frequenze in tutto il mercato interno. E questo attraverso alcuni
punti di forza: favorendo la gestione e l'uso efficiente dello
spettro, allocando frequenze sufficienti per sostenere gli
obiettivi politici dell'Ue (in particolare agendo in base al
futuro catasto dello spettro), identificando almeno 1200 MHz di
spettro da liberare entro il 2015 al più tardi. La Ue punta in
questo modo a colmare il divario digitale e a raggiungere gli
obiettivi dell'Agenda digitale agevolando l'accesso alla
banda larga (a una velocità non inferiore a 30 Mbps) entro il 2020
per tutti i cittadini. L'obiettivo è la leadership nel settore
dei servizi wireless a banda larga resi accessibili dalla
liberazione di spettro, la promozione dell'innovazione e degli
investimenti, il mantenimento e lo sviluppo di una concorrenza
effettiva riducendo la frammentazione dei vari mercati locali.

La decisione del Consiglio prevede l'istituzione di un catasto
dell'utilizzo dello spettro per
scopi commerciali e pubblici: l'inventario sarà gestito dalla
Commissione che entro luglio 2013 stabilirà in che modo le
informazioni dovranno essere fornite da parte degli Stati
membri.

Per quanto riguarda la banda a 800 Mhz, considerata "ottimale
per la copertura di vaste aree con servizi a banda larga
wireless", dovrà essere resa accessibile ai servizi di
comunicazione elettronica in tutti i paesi membri entro il
2013.

Plaudono alla decisione Gsma e Etno: il testo, scrivono in una nota
congiunta le due associazioni, "stabilisce una chiara politica
di orientamento per l'utilizzo dello spettro radio in Europa,
necessaria al raggiungimento degli obiettivi dell'Agenda
digitale e alla spinta della competitività". La proposta di
armonizzare il rilascio del dividendo digitale a favore dei servizi
di comunicazioni elettronica "aiuterà a fornire banda larga e
e-inclusion e a stimolare la crescita economica e la
concorrenza". Luigi Gambardella, executive
board chair di Etno: "L'adozione del primo Radio spectrum
policy programme è un passo cruciale. Aprendo alle Tlc una parte
aggiuntiva dello spettro sarà più facile rispondere al crescente
traffico dati e a realizzare reti ad alta velocità a costi
contenuti nelle aree lontane e rurali. La decisione di oggi è un
contributo vitale al raggiungimento degli obiettivi dell'Agenda
digitale".
"Un segnale importante per l'industria Tlc che continua a
investire nella banda larga mobile: siamo più vicini
all'Agenda digitale" è il commento di Martin
Whitehead
, direttore del Gsma Europe. "Ora ci
appelliamo agli Stati e alla Commissione Ue perché il processo sia
completato entro il primo gennaio 2013: ogni slittamento rischi di
compromettere la leadership dell'Europa nel settore".

Favorire la competizione fra gli operatori e rendere più
convenienti le tariffe
per i consumatori finali: questi
gli obiettivi alla base della decisione che mira a rifare le regole
sul roaming con un nuovo framework valido fino al 30 giugno del
2022 in vista della scadenza, il prossimo 30 giugno, delle norme
attualmente in vigore. Il Consiglio punta ad “aprire” il
mercato Ue a un numero più elevato di operatori in modo da
favorire la competizione. E una prima decisione in materia è
demandata al Parlamento già a inizio del prossimo anno.

I rappresentanti delle singole delegazioni stanno lavorando alle
nuove misure ma sono ancora tutte da chiarire e definire alcune
questioni a partire dagli obblighi di accesso wholesale, alla
differenziazione fra tariffe domestiche e internazionali, al price
cap e ai relativi margini. La regolamentazione sul roaming è stata
adottata per la prima volta nel 2007 ma era relativa solo al
traffico voce. A giugno del 2009 è stata “emendata” per
estendere le norme anche all’invio degli sms e ai servizi
dati.

NET NEUTRALITY
Il Consiglio ha adottato le conclusioni sull’open internet e la
net neutrality in Europa. Conclusioni messe a punto sulla base
della Comunicazione della Commissione Ue pubblicata ad aprile del
2011. Lo scopo è garantire il carattere aperto e neutrale della
Rete in qualità di principio generale che deve essere promosso
dalle singole Authority nazionali. Nelle sue conclusioni il
Consiglio sottolinea la necessità di preservare la neutralità
della Rete e appoggia il Berec, chiamato a vigilare e ad adottare
eventualmente misure stringenti per portare avanti l’obiettivo.
Il Consiglio ha inoltre accolto con favore la decisione della
Commissione Ue di monitorare l’implementazione da parte dei
singoli stati membri delle nuove regole sulle comunicazioni
elettroniche affinché sia raggiunta la piena armonizzazione entro
il 2012. La Commissione è inoltre inviata, insieme con il Berec, a
valutare la discrepanza fra le velocità di navigazione Internet
comunicate dai provider operativi nei singoli Paesi e quelle
effettive e di comunicare al Parlamento lo stato dell’arte entro
il prossimo anno.

ENISA
Il Consiglio ha esaminato l’avanzamento dei lavori per
modernizzare e rafforzare il ruolo dell’Enisa (European Network
and Information Security Agency). La Commissione europea ha
proposto di estendere il mandato per un periodo di cinque anni (il
prossimo è in scadenza il 13 settembre 2013), ma al momento sulla
questione non è stato raggiunto l’accordo dalle singole
delegazioni.

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