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Etno, giù i ricavi delle Tlc “Investimenti Ngn a rischio”

L’associazione europea delle telco non vede una ripresa delle entrate nel 2012. Il presidente Gambardella: “In forse la capacità di spesa nei nuovi network”

Pubblicato il 09 Gen 2012

Paolo Anastasio

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Non accenna a fermarsi il calo dei ricavi nel settore telecom, che nel 2011 ha registrato il terzo anno di seguito in flessione. Una contrazione che rischia di pregiudicare gli investimenti previsti per fornire i nuovi servizi 4G. Lo scrive il Financial Times, citando le previsioni dell’Etno, l’associazione degli operatori europei delle telco, secondo cui anche il 2012 non vedrà un’inversione di tendenza nel settore.

I ricavi delle telco nell’area Ue hanno registrato un calo dei ricavi dell’1,4% nel 2010 rispetto al 2009, a 275 miliardi di euro, a fronte di un aumento medio del Pil del 3,5%, secondo stime dell’Etno. I ricavi sarebbero diminuiti di un ulteriore 2% nel 2011.

D’altro canto, gli investimenti complessivi delle telco nell’Ue ha raggiunto quota 44,5 miliardi di euro nel 2010, in crescita del 2,3% rispetto al 2009, con un ulteriore incremento del 5% stimato per il 2011. Un incremento di investimenti che mette sotto pressione i dividendi di alcuni grossi player.

Luigi Gambardella, executive board chairman dell’Etno, mette in guardia sul “forte rischio in termini di capacità futura di investimento”, visto il calo persistente dei ricavi. “Il settore delle telecom deve fare i conti per il terzo anno di seguito con un calo dei ricavi, che mette a rischio la sua capacità a lungo termine di centrare le prossime scadenze sul fronte degli investimenti e di raggiungere gli obiettivi dell’agenda digitale dell’Ue”, dice Gambardella.

L’Etno precisa che gli operatori sono stati costretti a impegnare fondi per migliorare la performance dei network e rispondere così all’aumento del traffico dati; l’obiettivo è rispondere alla crescente domanda di sempre maggiore capacità di banda da parte dei consumatori mobili, per il download di applicazioni video e musicali, senza dimenticare gli utenti domestici sul fronte della banda larga in fibra.

Tuttavia, la fornitura di maggiore capacità di banda da parte delle telco non coincide necessariamente con un incremento dei ricavi. La fornitura di maggior capacità per la trasmissione dati compensa il calo dei ricavi voce nel settore mobile, secondo l’Etno, ma ciò non vale nel settore dei network fissi, dal momento che lo sviluppo di nuove connessioni a banda larga porta con sé anche la diffusione di servizi a buon mercato, come ad esempio Skype.

Il numero di abitazioni munite di connessioni a banda larga ultraveloci è raddoppiata nel 2010, passando da 38,7 milioni a 79,2 milioni di connessioni, secondo l’Etno. Inoltre, l’Ue è in pressing sugli incumbent per incrementare le connessioni e gli investimenti in ultrabroadband nell’area Ue. I ricavi del fisso sono in declino strutturale, solo in parte compensato dall’incremento del mobile e dei ricavi del broadband. La penetrazione del mobile e della banda larga in Europa è aumentata rispettivamente dell’1% e del 2% nel 2010, a fronte di un declino del 5% della telefonia fissa. I ricavi derivanti dai servizi mobili , che oggi rappresentano più della metà dei ricavi complessivi, sono cresciuti dello 0,4% a fronte di una flessione del 3,2% dei ricavi derivanti dai servizi fissi.

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