STRATEGIE

Sawiris sfida Amazon e investe sul cloud

Il magnate egiziano investe 85 milioni di dollari per l’acquisizione di Joyent, uno dei motori informatici dietro a LinkedIn e Facebook. E spinge l’acceleratore sul business della Rete

Pubblicato il 24 Gen 2012

P.A.

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“Naguib Sawiris parte all’attacco di Amazon e lancia la guerra al ‘cloud computing’”. Lo scrive oggi il Sole 24 Ore, secondo cui il magnate egiziano, persa la presa sul gruppo telefonico nato dalla fusione di Orascom con Vimpelcom, sta rilanciando gli investimenti su internet, forte del portale Libero, e punta sullo sviluppo del cloud.

E così, mentre all’interno del gruppo Vimpelcom-Wind, Sawiris si avvia a rimanere solo azionista di minoranza, con la migrazione del top management targato Weather nella nuova galassia del magnate egiziano, ieri “Weather II, la scatola lussemburghese di Sawiris, ha messo sul piatto una parte degli 85 milioni di dollari per comprarsi la maggioranza della start-up californiana Joyent”. L’acquisizione di Joinet si andrà a integrare con il portale Libero.

La dotcom, precisa il Sole 24 Ore, è uno dei motori informatici dietro a LinkedIn e Facebook, potendo contare fra i soci-finanziatori su grossi nomi della Silicon Valley, da Intel a Dell, senza dimenticare Telefonica. Joyent ha ricavi per 50 milioni di dollari.

Joyent, la società californiana fondata da Jason Hoffman che sta aggredendo negli Stati Uniti l’offerta di cloud pubblico, in diretta concorrenza con Amazon. Weather II, con il 38% circa, diventa il maggior azionista di Joyent, seguito da Telefonica Digital, il braccio operativo per gli investimenti dell’operatore spagnolo (azionista anche di Telecom che peraltro offre un servizio simile alle grandi aziende in Italia), Intel e Dell, investitori storici di Hoffman.

Il fund raising complessivo di Joyent in Europa è stato di 85 milioni di dollari. L’operazione è stata conclusa con la consulenza del fondo di private equity di Sawiris, Accelero Capital, di cui è co-ceo Khaled Bichara, che ha appena lasciato i vertici di Wind e che ieri a Roma ha parlato di altre operazioni all’orizzonte. "Questo con Joyent è solo il primo stadio di un progetto più complesso e stiamo già pensando ad altre mosse". I

ll cloud è come un terreno ricco di miniere d’oro per ora abbandonato ai liberi pascoli, delle praterie sconfinate che attendono solo i nuovi conquistatori. E Sawiris vuole essere della partita in Europa. Tutte le aziende, non solo quelle tecnologiche ma anche quelle che fanno parte della cosiddetta old industry, stanno passando alle nuvole in virtù di una riduzione dei costi significativa. Con il cloud le aziende non avranno più bisogno di data server. "Libero che ha stretto un accordo con Joyent già da novembre e che ha già iniziato il passaggio al cloud risparmia il 50% dei costi" ha fatto i conti ieri Antonio Converti, ceo del portale italiano. Il punto di forza del modello creato da Sawiris sta nella formula global più local. Amazon è il player più importante del settore ma le normative europee prevedono che, soprattutto per i dati sensibili, le informazioni debbano risiedere localmente. Curioso il fatto che degli imprenditori di Paesi in crescita trovino ancora stimolante investire in Europa, considerato un mercato maturo. Ma per Bichara è proprio qui che il turnaround offre e offrirà occasioni di investimento.

“Dal matrimonio con i russi di Vimpelcom, cui ha portato in dote l’impero di Wind e Orascom, Sawiris ha escluso le attività internet (il portale Libero e la società di reselling internazionale Wis) – scrive il quotidiano – Ora la fase due riparte da qui e si va ristrutturando intorno ad una nuova società, Accelero. La newco è un ibrido fra un fondo di private equity e una management company: l’obiettivo è farne il braccio finanziario di Weather”.

Nel mirino di Sawiris c’è il business della custodia e della conservazione dati a livello centralizzato su server, che rappresentano “il prossimo boom delle telecomunicazioni”. Un business, quello dei web services, dominato da Amazon, e che Sawiris è intenzionato ad intercettare.

Tanto più che nel mirino dell’imprenditore del Cairo ci sarebbe anche Matrix, la società di Telecom Italia che gestisce il portale Virgilio.

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