LA GUERRA DEI PREZZI

Francia, il caso Free Mobile? Strand: “E’ un déjà vu”

Secondo la società di consulenza il lancio della tariffa super-flat non è un unicum: “Analogie in molti mercati europei”

Pubblicato il 07 Feb 2012

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La mossa di Free Mobile, che il 10 gennaio ha lanciato la sua offerta flat e super low cost sul mercato francese, non è una sorpresa per Strand Consult, la società di consulenza che vede come un “déjà vu” la strategia messa in atto dal Mvno francese.

L’offerta mobile di Free è costituita da una sim con abbonamento mensile di 19,99 euro al mese in cambio di chiamate ed sms illimitati. L’offerta broadband a 15,99 euro al mese senza costi aggiuntivi.

Si tratta della stessa strategia adottata in Danimarca da Telmore e Cbb; nessun sussidio per l’acquisto dei terminali mobili, nessuna spesa di distribuzione consentono di concentrarsi sul taglio delle tariffe mobili e sul taglio degli abbonamenti a banda larga.

Il taglio dei costi aggiunti permette all’azienda di applicare tariffe più basse, a fronte di un aumento del traffico in grado di compensare il taglio tariffario. L’aspetto positivo di questo business model è il vantaggio che ne traggono gli utenti che consumano di più, invogliati a scegliere l’offerta di Free.

Le prime due settimane di Free sul mercato francese sono state migliori di quelle di tutti i competitor in passato. C’è da dire che per France Telecom/Orange non è la prima volta che si presenta un competitor del genere sul mercato.

Nel periodo 2000-2003 Telemore e Cbb hanno usato la stessa strategia contro Orange in Danimarca. Una mossa che spiazzò completamente Orange in danimarca, tanto che France Telecom fu costretta a ritirare il suo operatore dal mercato danese, sotto il peso di pesanti perdite.

In Olanda l’operatore mobile Telfort ha già messo in atto quasi la stessa strategia adottata oggi da Free in Francia. Telfort usava una strategia multibrand, messa in atto da un certo numero di Mvno locali, con le stesse conseguenze registrate sul mercato danese: Orange costretta a lasciare il mercato olandese, vendendo il suo operatore a T-Mobile.

“Vedere quello che sta succedendo oggi in Francia ci dà un certo senso di déja vu”, dicono gli analisti di Strand Consult, aggiungendo che ci ricorda da vicino quello che è già successo in Danimarca, Germania, Belgio e in altri paesi ancora.

Ma vedendo come sis ta muovendo rapidamente Free sul mercato francese ci fa pensare che probabilmente è meglio di altri operatori in altri mercati.
Cosa succederà sul mercato francese? Il prezzo del mobile diminuirà, il traffico mobile aumenterà, le commissioni degli intermediari del traffico caleranno e i sussidi per l’acquisto di terminali saranno tagliati all’osso.

Free guadagnerà un’ampia fetta del mercato mobile in Francia, il settore dovrà affrontare una serie di tagli nei prossimi anni, per compensare l’evoluzione messa in moto da Free.

A trarre i maggiori vantaggi saranno i consumatori francesi, che potranno contare su prezzi più bassi e maggior concorrenza nel mercato mobile. I risparmi dei consumatori saranno finanziati dal taglio dei sussidi per l’acquisto dei terminali mobili, operatori con organizzazioni più snelle e sul lungo termine un consolidamento del mercato francese del mobile, dove la fusione fra Sfr e Bouygues non sarebbe una sorpresa.

Il fatto che Free sia cliente wholesale e partner sul fronte del roaming di Orange è con ogni probabilità le decisione più intelligente presa da France Telecom negli ultimi anni. Di fatto, Free sta aiutando France Telecom nella sua lotta contro Sfr e Bouygues, inoltre ogni volta che Free registra un nuovo cliente, Orange incassa una porzione del traffico generato. In parole povere, Free sta facendo il lavoro sporco per Orange, e ogni volta che si accaparra un nuovo cliente, Sfr e Bouygues perdono e Orange vince.

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