REPORT RADISYS

Lte, telco mobili al bivio: il billing è da rifare

Secondo Radisys gli operatori fanno fatica a comprendere i reali vantaggi derivanti da una maggiore offerta di servizi, funzionalità e connettività. E soprattutto sono incerti sui modelli di fatturazione. Opinioni discordanti sul VoLte, che eroderà il fatturato del servizio voce tradizionale

Pubblicato il 24 Feb 2012

Paolo Anastasio

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Nord America molto più aggressiva dell’Europa sullo sviluppo di nuovi servizi per Lte Advanced. Lo rende noto un report pubblicato da Radisys, specialista in network wireless e realizzato dalla società di consulenza Senza Fili. L’indagine ha preso in considerazione 33 operatori in Nord America, Europa e Asia Pacifico e mostra che gli operatori stanno facendo fatica a comprendere i benefici derivanti da una maggiore offerta di servizi, funzionalità e connettività.

“Dobbiamo superare il modello di pagamento flat, basato su piani di pagamento legati alla velocità di connessione; si tratta di armi spuntate, dobbiamo acquisire una maggiore capacità di acquisire clienti fornendo loro quello che vogliono. Ad esempio prezzi inferiori al valore massimo oppure opzioni basate sulle applicazioni”, ha detto sotto anonimato un operatore nordamericano, aggiungendo che per ora nessuno ci ha ancora pensato.

Secondo lo studio, c’è una diffusa incertezza nel mondo degli operatori, che frena l’adozione di nuovi modelli di pagamento. “Dalle interviste che abbiamo fatto abbiamo colto la volontà fattiva degli operatori di trovare nuove opportunità, soluzioni e approcci, ma nel contempo sono fiduciosi di poter incasserà ricavi sufficienti per giustificare grosse scommesse”, sostiene Radisys.

Per gli operatori, gli sviluppi più promettenti nel settore mobile per i prossimi tre anni riguardano alcune tecnologie, come i nuovi device mobili, il voice over Lte (VoLte), le pico celle, l’offload via Wi-Fi e l’Lte Advanced. Il VoLte, però, nonostante l’accoglienza positiva da parte degli operatori, sarà motivo di un netto calo dei ricavi voce tradizionali, quantificato nel 25% del fatturato. Il servizio voce si sta muovendo sempre di più verso modelli di tariffazione flat.

“Il VoLte ci servirà per ridurre gradualmente la nostra dipendenza dai network 3G e 2G, finché non saremo in grado di poterli spegnere. Ma ci vorrà molto tempo prima che ciò accada”, ha detto un operatore dell’area Asia-Pacifico. Mentre il 58% degli operatori prevede un impatto positivo dell’Lte sui ricavi e sulla user experience dei clienti, il 66% sostiene che ci vorranno almeno tre anni per arrivare a benefici economici concreti. E mentre in Nord America il roll-out dell’Lte Advanced è previsto entro il prossimo biennio, in Europa e Asia Pacifico il deployment della next generation dell’Lte è meno vicina: soltanto il 33% degli operatori pensa che nei prossimi due anni partirà il deployment di questa tecnologia.

Wi-Fi e picocelle sono considerati strumenti importanti per il caricamento dati sui network mobili: entrambe le tecnologie sono considerate complementari alle reti wireless per gli operatori.

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